Fabrizio B. ha affrontato la stessa vita di molti giovani d'oggi, incontrando un subdolo nemico travestito da alleato: la droga. Da subito ha la consapevolezza che questo non è un punto di partenza, ma l'apice di percorso caratterizzato da un vuoto esistenziale, una diffusa insoddisfazione. Dopo un.infanzia travagliata e colma di dispiaceri e brutte esperienze, Fabrizio trova nel "bucarsi" l'unico conforto, l'unica valvola di sfogo di fronte a una situazione difficile, quando non si riesce più a valorizzare le piccole cose, non si dà un senso alla vita, si perdono le naturali coordinate che regolano la nostra esistenza quotidiana. Eppure non è la precaria situazione familiare a costituire il pretesto per iniziare, anzi, il primo buco, quasi per gioco, avviene quando il peggio è passato, quando lui sta ritrovando un equilibrio, insomma la droga arriva nella sua vita dopo il periodo più bello. Ma allora perché? Che cosa lo ha spinto a provare, e lo spinge ogni giorno a farsi del male? Questo deve scoprire Fabrizio, per questo entra in varie Comunità che lo accolgono e gli permettono di riflettere su se stesso e su quella maledetta compagnia, e di uscire da un tunnel che poteva distruggerlo. Per questo Fabrizio racconta la sua storia, per dare testimonianza che alla fine, nonostante tutto, c'è speranza...