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Un piccolo gesto crudele

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Titolo: <strong>Un piccolo gesto crudele</strong></br></br>
Autore: <strong>Elizabeth George</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850240111</strong></br></br>

<p>Quando il professor Azhar scopre che la figlia di nove anni è scomparsa dalla sua casa di Londra insieme a quasi tutte le sue cose, non può che bussare disperato alla porta accanto e chiedere aiuto alla vicina e amica, il sergente Barbara Havers. Presto si scopre che a portar via la bambina è stata la madre, trasferitasi in Italia, a Lucca, per seguire il suo nuovo amore. In bilico tra i sentimenti e la ragione, Barbara si impegna a indagare ufficiosamente sul caso, ritrovandosi presto nei guai con i superiori a causa delle ingiustificate assenze dal lavoro. Qualche mese dopo, però, la bambina sparisce davvero da un mercato della città, e sul caso si accendono i riflettori dei media. Viene chiamata in causa Scotland Yard, e a indagare sul probabile rapimento della piccola è Thomas Lynley, mentore e superiore di Barbara. La Havers, dal canto suo, in questa vicenda sta mettendo a rischio la propria carriera, e forse molto di più: che cosa nasconde Azhar dietro l'immagine del padre affranto? Insieme a un ostinato ispettore italiano, Lynley e la Havers devono affrontare una situazione delicatissima, in cui si mescolano questioni razziali, difficoltà linguistiche e pregiudizi culturali, che si complica ulteriormente quando al mistero sul rapimento si aggiunge quello di una misteriosa morte...</p>
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Prima di leggere queste righe dovreste vedere i due video qui sotto. Vi avvicinereste allo stato d’animo giusto per seguire queste poche parole.<br/>Wikiquote contiene citazioni di o su Elizabeth George  contiene immagini o altri file su   Collegamenti esterni. Sito ufficiale, elizabethgeorgeonline.com.<br/>Mistress Candy Mistress Candy, ragazza della porta accanto con grande vena sadica, si annoia e chiama 2 suoi amichetti. Ovviamente per seviziarli tra paroline dolci <br/>03/01/2014 · Poche informazioni su si conoscono su questo video che sta facendo il giro del web e sta indignando la rete. Nelle immagini si vede una donna che "educa <br/>Biografia Astronoma e matematica. Ipazia nacque ad Alessandria, alcuni decenni prima che questa città diventasse parte del nuovo Impero romano d'Oriente, nella <br/>Siete un genitore, non un medico o uno scienziato, ma, quando si parla di vostro figlio, l’esperto siete voi. Conoscete quel <strong>piccolo</strong> viso e capite se si illumina <br/>Dizionario dei sinonimi e dei contrari  Ricerca dei sinonimi: LEMMI: IN FUNZ DI. SINONIMI E CONTRARI
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Il peggior libro di Elizabeth George che abbia letto, una vera delusione, considerato che ho letto tutti i precedenti…. Pieno di preconcetti e luoghi comuni sull’Italia, ove è in buona parte ambientato. Evidentemente senza fare alcun tipo di verifica preliminare, l’autrice descrive, alla data del 2012, un sistema giudiziario ancora inquisitorio, governato dal capriccio e dall’incompetenza del singolo, senza diritti per gli accusati che, secondo lei, vengono incarcerati e tenuti in gabbia senza acqua cibo e avvocato per costringerli a confessare delitti mai commessi! La trama poi non regge, la Havers in questo libro supera ogni confine, anche di illegalità, senza patire alcuna conseguenza negativa….sono davvero delusa! Non ho più comprato libri suoi, dopo aver letto questo…

Ho letto tutti i suoi libri e sono perfettamente d’accordo con chi parla di una vera involuzione narrativa. Per questo libro in particolare, mi associo a chi lo definisce inverosimile, ripetitivo e pieno di errori grossolani (v. cognomi dei personaggi, per dirne una). Il ritratto dell’Italia e del nostro sistema è costruito su avvilenti luoghi comuni. Non lo consiglio proprio.

Premetto che fin da ragazzina ho avuto una passione smodata per i thriller inglesi e per i libri della George in particolare. Riconosco che gli ultimi romanzi, da “Prima di ucciderla” per intenderci, sono di livello nettamente inferiore agli altri. Di questo l’intreccio non è male, ma le sciatterie e i luoghi comuni sull’Italia mi hanno infastidita enormemente. A partire dai cognomi dei personaggii italiani: un toscano Lo Bianco?? Capitano Merenda??? sig. Squali??? Maddai… Senza contare gli errori grossolani sul sistema giudiziario che fa sembrare l’Italia un paese del Terzo Mondo (che figura fa il PM?!) Un ispettore che praticamente da solo indaga sul probabile rapimento di un bambina inglese in un territorio che campa sul turismo, come minimo si sarebbe mosso il Questore con tutto il personale al seguito, vi ricordata la storia della piccola Maddie in Portogallo? Per fortuna non conosco Lucca e non ho potuto scoprire altre magagne sulla città, ma sicuramente ci sono. Una banale ricerca su Internet avrebbe permesso di evitare errori davvero macroscopici. Grossa delusione!

Premetto due cose: 1)sono un lettore appassionato della George ed ho letto tutta la serie Linley/Havers. 2) le due stelle anzichè la bocciatura senz’appello è dovuto al fatto che il libro è un pò meglio rispetto al Castello di Inganni. Proprio per questo bisogna essere sinceri: dopo “Nessun Testimone” i libri hanno subito un’involuzione pazzesca, con trame sempre meno credibili e personaggi in preda a nevrosi. Questo libro rispetto al penultimo è sicuramente un passo avanti (ma fare peggio di “Un Castello di Inganni” era sinceramente difficile): la trama è costruita e appassiona il lettore. Quello che delude è secondo me un’approssimativa ricostruzione del sistema giudiziario e polizesco italiano (l’idea che ha la George del PM italiano è quanto meno balzana) ed anche una Barbara Havers che sembra una scheggia impazzita, senza che questo abbia gravi conseguenze (ma avete idea di un poliziotto di Scotland Yard che si comporta come una psicopatica senza che nessuno possa fermarla). Le descrizioni di Lucca e dei personaggi italiani è frutto del meglio sui pregiudizi sull’Italia (temo che la George non sia mai stata a Lucca in vita sua). Insomma aspetto con ansia il ritorno della George agli splendidi libri scritti prima che la morte di Lady Helen portassero lei più che i suoi personaggi in un buio pesto.

Non potevo crederci ma devo aggiungere anche la mia profonda delusione! Si legge ma con tempi infiniti!