Questi versi dell'autrice, la sua intera opera, sono una sorta di ritrascrizione del silenzio, per riprodurre un'audizione meditata, riflessa del riverbero universale del mondo, accolto in noi, fatto nostro e noi divenuti, finalmente, sua crisalide. L'opera, in fondo, se vogliamo ben vedere, è il racconto in versi di una nascita e, perciò archetipo di vita, l'apprestarsi ad una nuova esistenza, l'attivazione, attraverso il tocco salvifico dell'universo, ad una accresciuta percezione, ad una vera e propria altra forma e modo d'essere. È, accadimento, profezia, avvento, epifania dei cuori, in sintonia con un respiro universale che entra fervido e sconvolgente nelle nostre vite, per cambiarle per sempre, renderle immortali nello spirito di solidale appartenenza alla grande ed indivisa maternità del mondo." (Dalla prefazione di Mattia Leombruno, Presidente della Fondazione Mario Luzi marioluzi.it)