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Stoner

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Titolo: <strong>Stoner</strong></br></br>
Autore: <strong>John Edward Williams</strong></br></br>
Editore: <strong>Fazi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788864112367</strong></br></br>

<p>William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron)</p>
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Dal nostro blog. Ian McEwan: <strong>Stoner</strong> tocca la verità, come la grande letteratura  Ritratto di John Williams. Parte prima  Ritratto di John Williams.<br/>Il sito ufficiale di MotoGP, Moto2 e Moto3, include copertura Live Video, contenuti premium e tutte le ultime notizie.<br/><strong>Casey Stoner</strong> è pronto a tornare in pista in MotoGP! Non come pilota titolare ma come pilota collaudatore del suo vecchio amore, la Ducati. La clamorosa notizia <br/>Creative people talk about their experiences with marijuana (and whatever else comes up.)<br/>Ho letto <strong>Stoner</strong>, che ritengo uno dei veri romanzi d’oggi per il suo unerstatement,e che già ci aveva colpito per le riflessioni sulla vita e la conoscenza di sè.
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Un vero capolavoro. Una storia normale che però ti prende dall’inizio alla fine. Imperdibile.

Struggente. Emozionante. Mi ha graffiato l’anima e trafitto il cuore. Un libro che non dimenticherò mai! Consigliato!!!

La storia di un uomo apparentemente mesto, debole e accondiscendente, che pagina dopo pagina si rivela deciso, ostinato e individualista. La passione per lo studio e l’insegnamento che lo sostiene fino alla fine caratterizza questo personaggio. I sentimenti non sono mai veramente in primo piano, non l’amore per la figlia, non la passione per l’amante, non l’amicizia e l’invidia dei colleghi, tantomeno il vuoto affettivo di e per la moglie. Tutte figure un po’ vuote e mai approfondite, ma funzionali al racconto della vita di Stoner. Una vita così.. magari noiosa e davvero poco eccitante .. ma che grazie alla maestria del suo narratore squarcia i pensieri e le emozioni di chi la legge. Godibile.

Un libro tosto, che non ti lascia solo un segno, ma che ti colpisce come una lama di coltello. Trovo un pò di Stoner in tutti noi. Parte goffo, arrendevole, privo di colore e spessore. Si inchina al volere dei suoi genitori senza apparenti reazioni, per poi ribaltare ogni loro progetto e prendere in mano la propria vita senza battere ciglio. Non torna a casa, pur sapendoli in difficoltà. Li lascia, per proseguire il suo cammino con assoluta determinazione. Sposa una donna agghiacciante, che gli renderà la vita affettiva un inferno senza apparente motivo. Sembra arrendersi a lei e al suo inspiegabile odio, per poi tradirla e portare avanti per anni una relazione amorosa completa ed appagante. Senza timori, rimorsi o scrupoli di coscienza. Sul lavoro un collega lo osteggia per tutta la vita con crudeltà e accanimento spropositati. Ma lui non solo gli terrà testa, ma si prenderà rivalse che lo porteranno a mostrare quel lato di figlio di buona donna che gli appartiene da sempre ma che non appare mai. concordo pienamente con Cameron solo su due riflessioni: l’imperdonabile arrendevolezza con cui abbandona l’amata figlia al proprio tragico destino, senza preservarla dalla follia anaffettiva e distruttrice della madre. E la magistrale abilità narrativa dell’autore, che pone di fronte alle domande piu’ profonde e dolorose sul senso della vita con naturalezza scorrevole e silenziosa. C’è un po’ di Stoner in tutti noi, che subiamo, lottiamo, sognamo, per poi cercare, come qualcun altro, un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha. E qui solo la parte spirituale di ognuno di noi può aiutarci a rispondere.

Un personaggio molto arrendevole, lo si legge proprio per sperare in un sussulto, in una ribellione, invece fino alla fine rimane coerente con se stesso.