Sottomissione. Ediz. speciale Scarica PDF EPUB
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Il motivo per cui Houllebecq non piace è che è sincero. Non è più possibile neppure dire visionario. Il suo libro diventa una disperata e solitaria visione dalla finestra di qualcosa che cambia velocemente e violentemente e non vuole a sua volta essere cambiato. Questo libro è illuminante e ne consiglio la lettura a tutti.
Letta attentamente la prima metà la seconda distrattamente per il notevole calo di tensione narrativa. Teoria affascinante: uno stato islamizzato al centro dell’Europa con il conseguente adattamento della popolazione. Già, forse un mite e relativamente pacifico adattamento, più che una sottomissione vera e propria un reset sociale quasi spontaneo. Gli ebrei spariscono e le donne si fanno da parte, entrambi più o meno di loro sponte rimangono gli uomini, facilmente convertibili, che accondiscendono, si accontentano e ne godono senza niente da rimpiangere.
Guerra di religione? Non proprio. Nel futuro prossimo di Houellebecq, lo scontro è tra la visione laica e individualista (dominante nel mondo occidentale) e un’idea di teocrazia votata essenzialmente alla stabilità sociale e fondata sulla riaffermazione della famiglia e del patriarcato. Questo secondo modello trova la sua incarnazione migliore nell’Islam. Per l’autore, infatti, il cristianesimo ha da tempo perso la sua forza propulsiva, la capacità di sostenere un potere temporale che possa espandersi a impero, come accadde nel medioevo europeo. Oggi solo l’Islam, proposto in una chiave ‘moderata’ e sostenuto dal flusso di denaro generato dal petrolio, potrebbe ambire a rifondare un’Europa che dovrebbe avere il suo baricentro nel Mediterraneo. Tutta la costruzione prevede anche ricette economiche che restano alquanto vaghe, nonché la remissività del genere femminile, di fatto espulso dal mondo del lavoro. In fondo a Houellebecq interessa più che altro mettere in scena l’uomo occidentale di mezza età, spaventato dalla solitudine ma incapace di creare legami stabili, compiaciuto della propria cultura e smanioso solo di garantirsi una tranquilla esistenza borghese, dove i piaceri della tavola e del sesso anestetizzano ogni afflato di trascendenza.
Pessimo. Non comprendo come si possa spacciare per caso letterario un simile ammasso di pornografia inutile e di pochezza politica. Le teorie sull’Islam che vengono descritte non sono originali. Il protagonista è incolore e non suggerisce immedesimazione. I richiami ad Huysmans non agevolano chi lo ha letto, figuriamoci chi non lo conosca. In sintesi, un libro del tutto evitabile.