Pensiero e azione del Risorgimento Scarica PDF EPUB
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Titolo: <strong>Pensiero e azione del Risorgimento</strong></br></br>
Autore: <strong>Luigi Salvatorelli</strong></br></br>
Editore: <strong>Einaudi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>1972</strong></br></br>
EAN: <strong>9788806049034</strong></br></br>
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E’ un grande merito dell’editore Einaudi, anche nell’attuale gestione mondadoriana, un sicuro segno di intelligenza di lungo periodo e di rispetto per le proprie radici, avere mantenuto in catalogo questo piccolo classico, gioiello della storiografia italiana sul Risorgimento e non solo. Libro profondo e contemporaneamente sintetico e di grande leggibilità, vero capostipite, a cui è sempre opportuno tornare per recuperare uno sguardo d’insieme su tutte le componenti politiche e ideali che caratterizzarono il gran movimento per la conquista della nostra libertà nazionale. E’ stupefacente vedere come nel drammatico strappo politico e ideale del 1943, Salvatorelli sappia fissare gli aspetti fondamentali dei vari momenti del Risorgimento, rompendo definitivamente con la visione retorica, patriottarda, nazionalistica, eslusivamente filo sabauda, che caratterizzava gli studi fino a quel momento. Certo, c’erano già stati Salvemini e Omodeo a cantare fuori dal coro, ma a rileggerli oggi appaiono vecchi e superati come contenuto e come stile (in particolare il libro di quest’ultimo -L’età del Risorgimento- nato come un manuale scolatico negli anni 30, era troppo squilibrato al suo interno fra storia d’Europa e d’Italia, come scriveva Maturi), mentre Salvatorelli, con la sua chiarezza illuministica e il suo limpido stile, mi sembra ancora attualissimo e, in ogni caso utilissimo, per ricollegare il Risorgimento alla sua matrice europea e per coglierne le correnti fra loro spesso contrastanti. In conclusione, proprio come i veri classici, si può continuare a leggerlo ancora oggi con profitto e piacere intellettuale, insieme ai libri introduttivi degli ultimi anni, dalla Storia del Banti al “Bella e perduta” di Lucio Villari