Il seme della fantasia e dell'ispirazione germoglia nella penna estrosa di un fiore appena sbocciato nello sterminato e rigoglioso prato dei poeti in erba. L'opera d'esordio di Nicolò Fantini, oltre che per la profondità e la rilevanza umana e sociale dei contenuti affrontati, si segnala anche per la vividezza e la freschezza dello stile: l'autore sperimenta soluzioni formali variegate e assortite esibendo, nella sua elegante ricercatezza letteraria, un'assoluta padronanza del mezzo poetico. D'altra parte, in Oltre il confine dei sogni sono facilmente riscontrabili le "stigmate" artistiche di un grande autore della poesia contemporanea italiana: Fabrizio De André è il mentore invisibile di Fantini. L'ala protettrice di Faber si allunga come un'ombra gigantesca, sicura e premurosa, sulle intuizioni evocative dal giovane poeta. Il cantautore genovese guida idealmente il suo "pupillo" sulla strada dell'ispirazione pura, trasognata. Accompagnandolo addirittura, nella seconda parte della silloge dedicata alla rivisitazione del concept album Non al denaro, non all'amore né al cielo, fra le rime cadenzate e avvolgenti di ballate.