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Muro di fuoco. Le inchieste del commissario Kurt Wallander. Vol. 8

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Titolo: <strong>Muro di fuoco. Le inchieste del commissario Kurt Wallander. Vol. 8</strong></br></br>
Autore: <strong>Henning Mankell</strong></br></br>
Editore: <strong>Marsilio</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2005</strong></br></br>
EAN: <strong>9788831772136</strong></br></br>

<p>Dopo una serata trascorsa in un locale, due ragazze, di cui una minorenne, aggrediscono un tassista con un martello e lo finiscono a coltellate. Il commissario Wallander non riesce a crederci, incapace di trovare una logica nei gesti dei nuovi assassini, ma è sicuro che quell'omicidio nasconda qualcosa. Altri delitti lo coinvolgono in indagini sempre più complesse: il cadavere di un uomo viene trafugato dall'obitorio e riportato ai piedi del Bancomat dove era stato ritrovato qualche, giorno dopo, in seguito a un imponente blackout, in una centrale elettrica si scopre il corpo carbonizzato di una ragazza. Diversi tasselli di un unico disegno. Per ricomporlo, Wallander deve affrontare una nuova dimensione del crimine.</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale 
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Di Mankell avevo letto in precedenza “ il Cinese” che ho apprezzato. Della serie del commissario Wallander “ Muro di fuoco” è il primo che ho comprato e il giudizio è sicuramente positivo.Anche se sono 500 pagine di indagini il tutto scorre in modo chiaro e continuativo. Sì,la figura di Wallander è un po triste e depressa ma sicuramente umana e attuale.Chi non è depresso in questa società moderna?

Con questa ho letto tutte e nove le inchieste del commissario Wallander (Piramide l’ho letto in precendenza) Anche questo romanzo è di altisssima qualità: suspense, azione, indagini introspettive, il tutto sostenuto da ottimi dialoghi da un Wallander semplicemente meraviglioso,dal corollario di colleghi più o meno leali da un nemico feroce ed implacabile, sullo sfondo di un’ autunnale e nebbiosa Ystad. Senza nuove avventure, mi sentirò orfano di Wallander, ma considerata l’eccezionalità di questi romanzi, non escludo che, pur essendo gialli, li rilegga tutti a breve!

Come in tutti i romanzi dalla trama complicata, qualche “bug” è inevitabile, anche se uno è addirittura clamoroso. Nella media dei romanzi del ciclo di Kurt Wallander, cioè alta.

Questo è il terzo libro di Mankell che ho letto, dopo Assassino senza volto e La leonessa Bianca e devo dire che ho iserito Mankell nella lista dei miei scrittori preferiti sia per la gradevolezza della sua scrittura ricca di particolari che per il personaggio del commissario Wallander uomo semplice con le sue debolezze da paragonare secondo me,ad un Henry Bosh senza pistola e meno duro, ma che come lui non molla mai.Da leggere.

Libro orrendo di Mankell, dopo il primo ke mi è piaciuto (Assassino senza volto), ne ho comprati altri due, che mi hanno deluso tantissimo..senza nè capo ne’ coda questo..mah