Mirador. Irène Némirovsky mia madre Scarica PDF EPUB
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Elisabeth, figlia di Irene Nemirovsky, che racconta la madre superato l’equivovo delle prime pagine, nel quale i ruoli si confondono, il volume è riuscito soprattutto nella narrazione del privato della letterata, con la ricostruzione dettagliata dei sapori e degli odori di un’epoca ormai scomparsa. Ma la lettura è utile per gli appassionati di storia (e non): si parla della Russia zarista, della Rivoluzione d’ottobre e quindi della Francia anni Trenta, quella nazione che Irene crede la più corretta, la più illuminata, fallendo miseramente il suo giudizio. Lo stile della Némirovsky è un po’ “imitato
Testimonianza della vita di Irene Nemirovsky attraverso i ricordi della figlia minore, Elisabeth Gille. Lettura splendida e molto scorrevole. Eccezionale anche la parte, quasi sempre abbandonata, della situazione storica e politica della Russia e quella francese. Meraviglioso!!!
Eppure Irène Némirovsky ha ricevuto in dono questa autobiografia sognata. Avevo letto il libro della figlia maggiore, Denise Epstein, avevo ascoltato dalla sua voce il ricordo di cotanta madre, ma Elisabeth Gille ha fatto qualcosa di straordinario. “Mirador” è uno splendido omaggio alla madre, ma non il solito santino ricordo o la solita triste litania agiografica con cui si ricorda il caro estinto. Anzi, la figlia non perdona alla madre il fatto di non essere fuggita, di aver sottovalutato il pericolo, di non aver voluto andare “due volte in esilio”. Ha fatto quello che dovrebbe fare ogni scrittore: ha sognato Irène, ha immaginato il suo cuore e la sua anima di fronte alle prove di una vita travagliata eppure così feconda. Quell’anima che vaga nel cielo di Auschwitz, accanto a milioni di altri nomi e che forse può trovare la pace che le è mancata nell’infanzia, con la soddisfazione di aver “creato” capolavori. Non soltanto con le sue mani, ma anche ispirando la figlia. Elisabeth ha donato a tutti noi un “autoritratto” di una delle più importanti autrici del novecento. Per me la più grande.
Una narrazione impeccabile per una storia vera che ti fa riflettere, per l’ennesima volta, su come è stato mai possibile che mezzo mondo dichiarasse cosa buona e giusta perseguitare e sterminare gli ebrei, solo pochi decenni fa. L’ho divorato in pochi giorni, nonostante gli ostacoli dei molti nomi ostici, e l’ho concluso su un autobus con la gente che mi passava i fazzolettini di carta per asciugare le lacrime. Consigliato a tutti.