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Menti tribali. Perché le brave persone si dividono su politica e religione

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Titolo: <strong>Menti tribali. Perché le brave persone si dividono su politica e religione</strong></br></br>
Autore: <strong>Jonathan Haidt</strong></br></br>
Editore: <strong>Codice</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788875783921</strong></br></br>

<p>Da vent'anni Jonathan Haidt, psicologo morale e filosofo, indaga i meccanismi profondi che regolano la nostra esistenza, fatta di scelte su cosa per noi è giusto o sbagliato, di valori che crediamo universali, di unioni e di laceranti divisioni, di giudizi e pregiudizi. L'obiettivo è rispondere a una domanda che riguarda il nostro stesso stare al mondo, dalla semplice quotidianità al massimi sistemi della politica e della religione: per quale motivo non riusciamo ad andare d'accordo, e anzi ci dividiamo così facilmente in gruppi, in tribù ognuna delle quali è convinta di essere nel giusto? il risultato è "menti tribali", un libro che propone una via alla convivenza e al dialogo, partendo dalla comprensione dei meccanismi biologici ancestrali da cui nasce la nostra ricerca del bene.</p>
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Ho letto questo libro per comprendere come mai, su questioni per me palesemente oggettive, non riuscissi a trovare una visione comune con interlocutori che esprimessero un’orientamento politico o religioso diverso dal mio. Com’è possibile che politica e religione accechino tanto le persone, da impedire loro di riuscire a trovare anche solo una cornice comune, all’interno della quale sviluppare un contraddittorio? Il testo di Jonathan Haidt risponde magistralmente a questo interrogativo. Con un linguaggio discorsivo e scevro da tecnicismi, Haidt accompagna il lettore in un viaggio all’interno della propria mente morale. Viene chiaramente spiegato al lettore, sia attraverso citazioni dotte, sia utilizzando simpatici aneddoti della vita privata dell’autore, in che modo si originino all’interno di ogni individuo le opinioni morali alla base delle ideologie politiche e religiose, e quanto pesantemente esse siano in grado di condizionare il nostro pensiero. Pur essendo a digiuno di qualsiasi nozione di psicologia morale e di teorie evolutive nelle scienze sociali, ho letto il libro senza alcun problema, e mi ha entusiasmato tanto da voler approfondire personalemnte questo ambito di ricerca. Il libro è diviso in tre parti: nella prima Haidt spiega i processi attraverso i quali la mente umana forma il proprio giudizio morale nella seconda come tale processo porti alla costruzione di una matrice morale, e come essa differisca a seconda della cultura, della classe sociale, dell’educazione ricevuta, e in generale della specificità del nostro vissuto nella terza l’importanza e il ruolo che la costituzione di una matrice morale comune hanno giocato nell’evoluzione dell’uomo e delle società umane. Armato di tali nuovi strumenti cognitivi, ho finalmente «compreso le incomprensioni» insanabili che si generano ogni qualvolta si affrontino temi morali quali sesso, religione e politica, riuscendo finalmente a colmare quella distanza con l’interlocutore che mi pareva incolmabile.