Memorie sepolte. Tombe e identità nell'alto Medioevo (secoli V-VIII) Scarica PDF EPUB

Memorie sepolte. Tombe e identità nell'alto Medioevo (secoli V-VIII)

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Titolo: <strong>Memorie sepolte. Tombe e identità nell'alto Medioevo (secoli V-VIII)</strong></br></br>
Autore: <strong>Irene Barbiera</strong></br></br>
Editore: <strong>Carocci</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788843062867</strong></br></br>

<p>I secoli altomedievali videro un crescente investimento economico nella commemorazione dei defunti, espresso dai ricchi corredi depositati nelle sepolture. Un fenomeno in genere spiegato con l'arrivo dei barbari, portatori di una cultura radicalmente diversa da quella del mondo romano, ma che in realtà, come dimostrato nel volume, riflette la competizione sociale presente nelle società post-romane, fortemente instabili. Lo studio dei resti funerari in questa prospettiva permette di comprendere le strategie di commemorazione adottate dai parenti in lutto: organizzare il funerale, scegliere la tomba, il luogo e gli oggetti da riporre significava anzitutto costruire la memoria degli antenati, definendo i propri legami affettivi e sociali. Le sepolture altomedievali, con i loro preziosi corredi, hanno sempre stimolato l'immaginario collettivo, che ne ha ricavato interpretazioni diverse, spesso contrastanti, a seconda delle epoche e dei contesti. Obiettivo del volume è dunque sezionare e analizzare, attraverso fonti scritte, archeologiche e antropologiche, le diverse patine interpretative: ossia spiegare come sono state lette le tombe nel recente passato, e perché sono state lette proprio così capire che cosa volevano, invece, comunicare attraverso di esse le società altomedievali quali informazioni sulla vita dei bambini, degli uomini e delle donne vissuti allora racchiudono i corpi dei defunti.</p>
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GERMANIA (A. T., 53-54-55  56-57). Geografia: Nome (p. 667)  La moderna conoscenza geografica (p. 667)  Situazione e confini (p. 668)  Composizione litologica del <br/>ROMA (A. T., 24-25-26). SOMMARIO. - Il nome (p. 589)  Roma antica (p. 593)  Roma medievale (p. 749)  Roma nel Rinascimento (p. 780)  Roma nel Sei e Settecento (p. 
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Libro per specialisti, ed è un peccato. Peccato perchè l’autrice è armata di tutte le ultime conquiste della recente storiografia altomedievale: competenza interdisciplinare, rigorosità nel suggerire teorie a partire da dati di fatto e, non ultimo, uno stile di scrittura che attira, invece di respingere, l’appassionato lettore. Concetti come “genere” e addirittura il femminismo vengono abilmente impiegati per costruire ipotesi su cosa davvero possa essere successo nei drammatici secoli che videro l’Europa sconvolta dopo la caduta dell’Impero romano. Nelle sue mani la ricerca archeologica si trasforma in un abbozzo di spiegazione, la cui verità ultima (se mai si possa usare questo termine in Storia) sembra sempre più divenire lontana, almeno per il periodo storico in questione. Ma è il dipanarsi di ipotesi che possono essere suffragate da indizi come, in questo libro, i corredi sepolcrali o il sesso e l’età dei corpi inumati, a rendere così interessante la lettura di libri su tale periodo storico.