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Maria Stuarda. La rivale di Elisabetta I d'Inghilterra

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Titolo: <strong>Maria Stuarda. La rivale di Elisabetta I d'Inghilterra</strong></br></br>
Autore: <strong>Stefan Zweig</strong></br></br>
Editore: <strong>Bompiani</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788845291166</strong></br></br>

<p>Il tragico percorso della vita di Maria Stuarda ha origini e radici nella sua ascesa incredibilmente rapida alla condizione della massima potenza terrena: a sei giorni regina di Scozia, a sei anni fidanzata d'uno dei più potenti principi d'Europa, a diciassette regina di Francia. Un'ascesa ottenuta senza fatica né merito, come in un sogno, senza il tempo di esserne interiormente consapevole. Ma subito il sogno svanisce e interviene la delusione, la realtà di una condizione che le impedisce di essere semplicemente se stessa, ma solo e sempre parte e oggetto di un gioco d'interessi. Al ritorno in Scozia è subito esposta alla bufera di una rabbiosa lotta religiosa che sconquassa la sua terra e s'insinua fin nella sua famiglia, coinvolgendo lo sfortunato paese nel sanguinoso gioco delle potenze mondiali nasce di qui il conflitto personale tra l'astuta Elisabetta e l'impulsiva Maria Stuarda, tra Inghilterra e Scozia, dietro al quale s'innalza l'ombra dei grandi contrasti del tempo tra Riforma e Controriforma, tra l'epoca moderna alle porte e il mondo medioevale che muore. In questa lotta senza tregua, Stefan Zweig ci conduce a scoprire la dimensione umana delle due protagoniste, donne di statura eccezionale che si fronteggiano con armi subdole e sleali, fino al momento aspro e tagliente della tragedia finale. "Non solo come regine, ma anche come donne, Elisabetta e Maria Stuarda rappresentano due tipi assolutamente opposti...".</p>
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Non avevo letto nulla di Stefan Zweig fino a quando non ho preso in mano il suo “Erasmo da Rotterdam”. Sono stato conquistato, oltre che dalla figura del pensatore, da quella del biografo. Così ho voluto leggere questo libro che tratteggia non soltanto la figura tragica della Regina di Scozia ma quella della sua rivale Elisabetta I di Inghilterra, ma ritrae tutto un mondo di Re e Regine e di aristocratici pronti a cambiare opinione o bandiera secondo da dove spira il vento. Molto profonde le introspezioni psicologiche sulle due Regine rivali, l’una forse mai divenuta adulta ma consapevole delle sue prerogative regali l’altra sempre tentennante ed insicura nonostante la vulgata che ce ne ha trasmesso una personalità ben diversa. Ancora un paio di considerazioni: l’Inghilterra del Cinquecento era, rispetto all’Italia nel pieno del suo fulgore, una terra barbara e incivile dove molte teste cadevano per un capriccio del sovrano la seconda è che in quattro secoli si sono fatti molti passi in avanti nel rispetto dei diritti sociali ed umani. Questa è una delle ragioni che ci devono spingere a leggere la Storia.

Ho trovato questo libro davvero avvincente..pur sapendo ovviamente come si sarebbe concluso.. Quando lo leggevo mi sembrava di poter vedere le scene descritte come fossi stata lì presente!! Più leggo libri di Zweig e più adoro il suo modo di scrivere. Purtroppo uno scrittore alla sua altezza lo sto ancora aspettando.

E’ una buona biografia, ma per i miei gusti concede troppo spazio alle speculazioni di carattere psicologico. Per certi aspetti le ho preferito l’opera più ricca e dettagliata di Antonia Fraser, anche se il ritratto di Bothwell creato da Zweig è impareggiabile.

E’ il primo libro che leggo di Zweig ed ora leggerò tutti i suoi scritti. Il libro è splendido. Scorre ed appassiona come un romanzo. Il piacere di leggere questo testo sta nell’apprendere, nel comprendere e nell’approfondire tutti gli aspetti di un personaggio così emblematico come Maria Stuarda.

Una superba biografia in cui l’autore ci narra la tragica parabola di Maria Stuarda, orgogliosa, presuntuosa e pur dignitosissima regina. Oltre al personaggio principale, esplorato sotto tutti gli aspetti, la maestria di Zweig si esplica nella descrizione, che a volte richiede soltanto una o poche pagine, di personaggi minori che restano però indelebili grazie a poche pennellate che sono consentite solo ad un genio. Impareggiabile.