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Le vele di Astrabat

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Titolo: <strong>Le vele di Astrabat</strong></br></br>
Autore: <strong>Antonio Messina</strong></br></br>
Editore: <strong>Ass. Culturale Il Foglio</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2010</strong></br></br>
EAN: <strong>9788876061578</strong></br></br>

<p>Saccheggiare il mondo delle energie: questo è il pericolo che corre l'umanità ne Le Vele di Astrabat, una sorta di regno onirico "appeso al sogno", dove il vento ha la capacità di rigenerare le cellule, di donare immortalità. Sono questi gli elementi che dominano il percorso di Neilos, un viaggiatore tra materia e pensiero, tra realtà e fantasia, tra concretezza ed emozione. Accompagnato da figure femminili molto diverse eppure fondamentali per lo sviluppo dell'intreccio, il protagonista ha vissuto a lungo e ha visto la tragedia umana nelle sue varie fasi: interrogarsi sulla direzione che il mondo sceglie per sé è una prova che lo condurrà ad un'ulteriore scoperta. Non solo per se stesso, ma per quell'umanità che egli cerca di difendere. Il romanzo breve si rivolge non solo al pubblico degli appassionati del genere fantasy, ma anche ai curiosi dei nuovi fenomeni (e generi) letterari, con particolare riguardo per chi apprezza la filosofia.</p>
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Finalmente un autore italiano che non ha nulla da invidiare agli americani…bellissimo.

Un libro che parla di un sogno che può diventare un incubo. Un modo di narrare che commuove, ma mette anche a disagio, perché questi personaggi fantastici sono uguali a noi. Ha un che di scioccante, ma è bellissimo. Tanti complimenti a questo autore che non conoscevo.

L’abilità di Antonio Messina è di avere una scrittura in bilico fra la prosa e la poesia, con l’innegabile vantaggio, così, di poter far apparire come concrete cose che non lo sono, una tangibilità che aiuta il lettore nella completa immersione in un mondo che reale non è. Astrabat è un pianeta di Sabbie e di Ombre, dove c’è un vento miracoloso che riesce a rigenerare le cellule, così da permettere agli uomini di rinascere. Ma è anche una metafora della storia umana, di una continua serie di apogei e di decadenze, di nascite e di morti, in un disegno i cui motivi non ci è dato di conoscere e che annulla di fatto il tempo. Può venire in mente il bellissimo film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio, ma non è così, perché Le vele di Astrabat ha una sua dignità autonoma, ha una forza che scaturisce dalle parole e che può consentire, a chi l’accolga pienamente, di rendersi conto di quanto potrebbe essere bella la vita solo che noi lo volessimo, solo che rinunciassimo all’egoismo per percorrere insieme, solidalmente, il viaggio terreno. Non ci sono forzature, né imperativi nel procedere del testo, ma solo una sottile pacata malinconia che induce ad accogliere a braccia aperte il messaggio filosofico che lo permea. Le vele di Astrabat è un’opera di elevato valore, da leggere, rileggere, assaporare prima con il cuore e poi con la mente.