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La valigia del signor Budischowsky

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Titolo: <strong>La valigia del signor Budischowsky</strong></br></br>
Autore: <strong>Isabella Bossi Fedrigotti</strong></br></br>
Editore: <strong>BUR Biblioteca Univ. Rizzoli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2004</strong></br></br>
EAN: <strong>9788817001779</strong></br></br>

<p>Una vecchia, grande valigia d'altri tempi - contenitore non solo di vestiti, calze e scarpe, trasgressioni, felicità e dolori - accompagna le vacanze di un gruppo di bambini prima, di ragazzi poi e infine di adolescenti. Tra l'ironico e l'ingenuo i racconti ripercorrono villeggiature e viaggi al mare, in montagna, in campagna: minime storie di famiglia, in ciascuna delle quali c'è un sussulto che crea un piccolo scompiglio nell'ordinato o monotono scorrere dei giorni. Prima o poi si apre, insomma, nelle quotidiane e compatte certezze, uno squarcio che lascia intravedere ai giovani protagonisti un altro mondo: quello diverso, distante e indecifrabile degli adulti. Con un nuovo racconto inedito</p>
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Può una vecchia valigia essere fonte di tanti ricordi? Certamente, come anche qualsiasi altro oggetto, a patto che a far emergere dalla memoria eventi del passato sia un acuto osservatore per poi metterli nero su bianco, occorre un narratore che abbia la straordinaria abilità di rendere interessanti e piacevoli anche fatti apparentemente banali. Con la sua scrittura semplice, ma non povera, con uno stile quasi colloquiale Isabella Bossi Fedrigotti si impegna nel tema che le è più congeniale, quello del ricordo. La vecchia valigia di pelle fabbricata a Brno da un artigiano dal nome pressoché impronunciabile e da tanto tempo presente nella casa di famiglia è così il pretesto per raccontarci un po’ della sua gioventù, con la vacanza al mare, insieme alla sorella e ai due fratelli, accompagnati dalla tata tedesca, a quella in montagna, dalla zia, con la famiglia questa volta al completo. Lei é bambina e certe storielle fanno un po’ sorridere, però sono tipiche di quell’età dell’essere umano. La valigia è sempre presente, anche quando si va in collegio dalle suore (assai riuscita la descrizione di queste) e infine è quasi un oggetto del contendere fra una mamma e un papà continuamente litigiosi, con lui che minaccia di andarsene e che allo scopo riprende la valigia dalla soffitta, la porta nella camera d’ingresso e lentamente la riempie di indumenti, per poi fermarsi, e lei che la nasconde, lui ancora che la ritrova, la riporta giù e la stipa di vestiario, senza poi tuttavia andarsene. Piccoli dispetti, atteggiamenti pateticamente infantili in due adulti che dovrebbero dare l’esempio di una sana famiglia ai figli e questi che assistono impotenti e anche attoniti sono forse le pagine migliori di questo breve romanzo che si lascia leggere in breve tempo, senza particolari pretese o messaggi di rilevante profondità, ma che alla fine risulterà un gradevolissimo passatempo.