La stella di pietra Scarica PDF EPUB
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L’ intrigante pretesto dell’attribuzione del Laocoonte a Michelangelo nella tesi di laurea di una giovane Sara Terracini, ci trascina in un viaggio appassionante che si snoda abilmente, con una tempistica sapientemente modulata, tra gli avvenimenti più cupi degli anni ‘80 e la Roma rinascimentale di Giulio II. Il romanzo cammina, senza mai sbagliare una battuta, su due binari paralleli, intrecciati dalla storia di misteriosi e compromettenti disegni, arrivati integri dal cinquecento per contribuire a finanziare losche trame nei tragici anni di piombo. Accurata e stimolante la ricostruzione del complicato rapporto tra Michelangelo e il Papa guerriero amante dell’arte, che riusciva a far dipingere capolavori al grande artista scorbutico con la mania della scultura. Ben delineato l’affascinante personaggio di Felice della Rovere, l’unica figlia di Giulio II notevole figura femminile di grande rilievo e modernità. Avvincente e ben articolato il ritmo con cui Buticchi si muove tra il passato storico e un presente più vicino, trasportandoci in un coinvolgente prequel con la prima avventura del piccolo grande gnomo Oswald Breil insieme a Sara Terracini, tragicamente e involontariamente coinvolta in oscure vicende del terrorismo, all’ombra di una stella a cinque punte che cela inconfessabili segreti. Marco Buticchi ha ancora una volta superato se stesso. Da non perdere.
In questo lavoro e’ spiegato come nasce la collaborazione tra Sara Terracini e il maggiore Breil. Molto ben documentata la vita di Michelangelo, la narrazione non stufa mai. Azione, storia e adrenalina fanno da sfondo all’ennesimo romanzo di Buticchi. Bello e consigliato
E’ l’unico romanzo di Marco che ho faticato a finire. Un po’ l’argomento delle brigate rosse che non è riuscito ad accendere il mio interesse, ma soprattutto le vicende legate a Michelangelo mi sono sembrate noiose e prive del solito slancio narrativo di cui il nostro caro autore ci aveva piacevolmente abituati. Insomma, a dispetto delle precedenti narrazioni, tutte bellissime, questa volta sembra che la vena creativa si sia improvvisamente esaurita (speriamo momentaneamente).
Se fosse un altro l’autore del libro il mio voto sarebbe 5, dato che Buticchi, purtroppo per lui (si fa per dire…) e per fortuna di noi lettori, ha scritto libri che in molti casi avrebbero meritato una lode che non è prevista, ho optato per il 4 per mantenere una certa proporzione nelle valutazioni. Fatta questa premessa devo dire comunque che la scelta dei periodi storici, dei protagonisti e degli avvenimenti è azzeccata come sempre, risultando interessante e coinvolgente. Molto ben documentata la componente storica, i due filoni narrativi sono relativi agli anni di piombo che hanno visto protagoniste le Brigate Rosse, e al periodo rinascimentale che descrive le gesta di Michelangelo. In entrambi vengono ben evidenziati quei dubbi relativi al reale svolgimento dei fatti, che ne permettono una rivisitazione ed una interpretazione quantomeno plausibile se non realistica, per quanto non corrispondente alle “verità” ufficiali. A me sono piaciuti entrambi i livelli temporali narrati, quello dei tempi odierni con i nostri amici Oswald e Sara, riportati indietro nel tempo a quello che è stato l’avvenimento che li ha fatti incontrare, e quello in cui appaiono parecchi personaggi rinascimentali e su tutti il genio e sregolatezza di Michelangelo. Riguardo quest’ultimo periodo è molto ben descritto il connubio tra arte e potere politico (considerando allora come tale anche quello religioso) così come la forte spinta che portava tutte le personalità di potere a voler primeggiare, sponsorizzando artisti o eventi, nella produzione di quelle opere d’arte che potessero anche un domani far ricordare chi le aveva commissionate. Riguardo la parte più attuale ho visto un Oswald Breil forse più in difficoltà di altre volte nell’affrontare nemici potenti che talvolta sembrava quasi non riuscire a contrastare adeguatamente, pur potendo contare sulla riconosciuta forza dei servizi segreti israeliani, ma questo non ha fatto altro che acuire ulteriormente la simpatia nei suoi confronti