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La pioggia fa sul serio. Romanzo di frane e altri delitti

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Titolo: <strong>La pioggia fa sul serio. Romanzo di frane e altri delitti</strong></br></br>
Autore: <strong>Francesco Guccini,Loriano Macchiavelli</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804672166</strong></br></br>

<p>A Casedisopra, nel cuore degli Appennini, l'estate è finita eppure in giro si vedono ancora dei forestieri. All'osteria di Benito, dove si ferma per un bicchiere chiunque passi in paese, il cameriere marocchino Amdi spesso serve da bere a due avventori singolari: un geologo impegnato a studiare il territorio e un architetto inglese innamorato del posto, Bill Holmes, che insieme alla bella nipote Betty sta conducendo una ricerca sulle costruzioni religiose di cui è ricca quella parte di Appennino. Nel frattempo, però, ha cominciato a piovere senza tregua, e l'acqua dà non poco filo da torcere all'ispettore della Forestale Marco Gherardini, che in paese chiamano "Poiana". A parte ciò, in paese tutto sembra tranquillo. Fino a che, proprio il giorno prima di andarsene, il geologo non sparisce misteriosamente. Dopo la sua scomparsa una serie di aggressioni turba la vita di Casedisopra. A indagare sui troppi misteri che si nascondono tra i ruderi della Casa-fortezza del Capitano e l'edicola con l'affresco di una Madonna incinta, tra l'agriturismo gestito da una stravagante signora e il Sasso Nero che racchiude un segreto, è incaricato il giovane maresciallo dei carabinieri Barnaba. Ma molto presto "Poiana" dovrà intervenire sia pure non ufficialmente. Ancora una volta Guccini e Macchiavelli evocano i sapori e le emozioni delle loro montagne e ci conducono lungo i valichi appenninici, dal Quattrocento a oggi, fino a scoprire una verità sorprendente e quanto mai attuale.</p>
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Nel V secolo, Isidoro di Siviglia spiegò l'allora corrente relazione tra codex, libro e rotolo nella sua opera Etymologiae (VI.13): "Un codex è composto da molti <br/>31 maggio -215. La notizia del giorno. Strage a Kabul: autobomba nel quartiere delle ambasciate. È di almeno 80 morti di e più di 350 feriti, fra i quali molte <br/>Numero di lavoratori in affitto ogni giorno nell’Ue: 1.671.000. Distribuzione all’interno dei quindici Paesi membri: Austria 13.000 (0,36% degli occupati), Belgio <br/>ERI TU IL MIO SIGNORE. Tagore: Rabindranath Tagore. Mentre incosciente ti ferivo . scoprivo ch'eri accanto a me. Lottando inutilmente contro te sentivo ch'eri tu il <br/>Scegliere questo appartamento vuol dire trovarsi in un oasi di pace e tranquillità, immersi nel suggestivo paesaggio toscano. Scopri tutti i vincitori Campania 
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Macchiavelli/Guccini scrivono dei buoni romanzi,scorrevoli e piacevoli da leggere. Tecnicamente non saranno dei gialli veri e propri,con intrecci magari improbabili e poco credibili,ma le storie raccontate reggono bene nell’insieme. L’ambientazione è suggestiva e alcuni personaggi come Adumas sono fortemente caratterizzati e realistici,non solo creature di fantasia,ho conosciuto alcuni soggetti che potevano benissimo fornire ispirazione per crearne il carattere e la personalità. Per lettori intelligenti.

Il tentativo, attraverso un giallo, di fare il Guareschi di sinistra frana, è il caso di dirlo.

Sono da sempre un grande estimatore di Francesco Guccini, con il quale condivido quasi tutto, a partire dalla sua musica e dal suo stile di vita. Se posso permettermi un appunto, lo vorrei piuttosto rivolgere agli editor della Mondadori che non sono stati capaci di gestire la grande fantasia e poliedricità degli autori, guidandoli nella stesura di un romanzo che volendo toccare temi spesso in contrasto tra di loro (giallo, rosa, folklore, umorismo, ecologia, arte, storia…) sapesse anche mantenere quel ritmo narrativo indispensabile per non disorientare il lettore.

Casedisopra è un piccolo centro dell’Appennino emiliano, ormai quasi abbandonato, minacciato dalle frane e dall’incuria del territorio. In paese, tutti si conoscono e si ritrovano all’osteria di Benito: il maresciallo dei carabinieri Barnaba, l’ispettore della Forestale Marco Gherardini detto Poiana, il bracconiere Adùmas. In un settembre insolitamente piovoso, ci sono anche due forestieri: Bill, un architetto inglese appassionato d’arte contadina con la bella nipote Betty e un misterioso geologo incaricato di indagare sulle frane. Il giorno prima della sua partenza l’uomo scompare, e la sua stanza appare sottosopra. Da quel momento inizia una catena di aggressioni e delitti. La gente di montagna è rustica e diffidente, le autorità cittadine sono lontane, e Barnaba e Poiana dovranno contare sull’aiuto degli abitanti x risolvere il caso. La soluzione è un po’ confusa e il movente debole, ma almeno la trama è possibile. Più che un giallo, il libro è un romanzo di costume, un colorito affresco di antiche usanze quasi dimenticate, un bozzetto di pittoreschi personaggi di paese che riportano a una civiltà rurale in via di estinzione. La storia è piuttosto lenta e a volte ripetitiva, ricorda i personaggi di Guareschi ma senza implicazioni politiche. Guccini e Macchiavelli sono la risposta emiliana a Camilleri. Il giallo non è molto avvincente, dopo duecento pagine i caffè, le sigarette, un inglese che parla come Stanlio e Ollio, i tormentoni di battute enigmatiche diventano stucchevoli e irritanti. Gli autori sembrano voler riempire pagine senza raccontare nulla. Il romanzo è un minestrone dei temi più svariati: giallo, rosa, folklore, umorismo, ecologia, arte, storia. I grandi libri sono altri, ma lo stile scorrevole e colloquiale rende accettabile una lettura non troppo impegnativa: qui alcuni elementi del “Dizionario delle cose perdute” tornano a vivere.

Tratta un tema molto attuale(il dissesto ambientale) la trama,i luoghi,i dialoghi ed i personaggi sono molto reali,quasi”quotidiani”. Suggestive le descrizioni del vivere montanaro tanto familiare agli autori il tutto narrato da uno stile fluente e caratteristico. Insomma:ancora una volta la coppia Guccini-Macchiavelli non delude!