La pioggia fa sul serio. Romanzo di frane e altri delitti Scarica PDF EPUB
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Il tentativo, attraverso un giallo, di fare il Guareschi di sinistra frana, è il caso di dirlo.
Sono da sempre un grande estimatore di Francesco Guccini, con il quale condivido quasi tutto, a partire dalla sua musica e dal suo stile di vita. Se posso permettermi un appunto, lo vorrei piuttosto rivolgere agli editor della Mondadori che non sono stati capaci di gestire la grande fantasia e poliedricità degli autori, guidandoli nella stesura di un romanzo che volendo toccare temi spesso in contrasto tra di loro (giallo, rosa, folklore, umorismo, ecologia, arte, storia…) sapesse anche mantenere quel ritmo narrativo indispensabile per non disorientare il lettore.
Casedisopra è un piccolo centro dell’Appennino emiliano, ormai quasi abbandonato, minacciato dalle frane e dall’incuria del territorio. In paese, tutti si conoscono e si ritrovano all’osteria di Benito: il maresciallo dei carabinieri Barnaba, l’ispettore della Forestale Marco Gherardini detto Poiana, il bracconiere Adùmas. In un settembre insolitamente piovoso, ci sono anche due forestieri: Bill, un architetto inglese appassionato d’arte contadina con la bella nipote Betty e un misterioso geologo incaricato di indagare sulle frane. Il giorno prima della sua partenza l’uomo scompare, e la sua stanza appare sottosopra. Da quel momento inizia una catena di aggressioni e delitti. La gente di montagna è rustica e diffidente, le autorità cittadine sono lontane, e Barnaba e Poiana dovranno contare sull’aiuto degli abitanti x risolvere il caso. La soluzione è un po’ confusa e il movente debole, ma almeno la trama è possibile. Più che un giallo, il libro è un romanzo di costume, un colorito affresco di antiche usanze quasi dimenticate, un bozzetto di pittoreschi personaggi di paese che riportano a una civiltà rurale in via di estinzione. La storia è piuttosto lenta e a volte ripetitiva, ricorda i personaggi di Guareschi ma senza implicazioni politiche. Guccini e Macchiavelli sono la risposta emiliana a Camilleri. Il giallo non è molto avvincente, dopo duecento pagine i caffè, le sigarette, un inglese che parla come Stanlio e Ollio, i tormentoni di battute enigmatiche diventano stucchevoli e irritanti. Gli autori sembrano voler riempire pagine senza raccontare nulla. Il romanzo è un minestrone dei temi più svariati: giallo, rosa, folklore, umorismo, ecologia, arte, storia. I grandi libri sono altri, ma lo stile scorrevole e colloquiale rende accettabile una lettura non troppo impegnativa: qui alcuni elementi del “Dizionario delle cose perdute” tornano a vivere.
Tratta un tema molto attuale(il dissesto ambientale) la trama,i luoghi,i dialoghi ed i personaggi sono molto reali,quasi”quotidiani”. Suggestive le descrizioni del vivere montanaro tanto familiare agli autori il tutto narrato da uno stile fluente e caratteristico. Insomma:ancora una volta la coppia Guccini-Macchiavelli non delude!