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Titolo: <strong>La guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale</strong></br></br>
Autore: <strong>Svetlana Aleksievic</strong></br></br>
Editore: <strong>Bompiani</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788845281099</strong></br></br>
<p><br><b>“Ve lo ricordate, ragazze, si viaggiava tutti insieme su quei treni merci riscaldati, e i commilitoni ridevano per come tenevamo i fucili. Non come si tiene un’arma, ma piuttosto così... Adesso non mi riesce più... li tenevamo come si tiene una bambola.”</b><br><br> Se la guerra la raccontano le donne, quando prima l'hanno raccontata solo gli uomini... se a farla raccontare è Svetlana Aleksievic... se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando, perlopiù volontarie, sono accorse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore... allora nasce un libro come questo. 22 giugno 1941: l'uragano di ferro e fuoco che Hitler ha scatenato verso Oriente comporta per l'urss la perdita di milioni di uomini e di vasti territori e il nemico arriva presto alle porte di Mosca. Centinaia di migliaia di donne e ragazze, anche molto giovani, vanno a integrare i vuoti di effettivi e alla fine saranno un milione: infermiere, radiotelegrafiste, cuciniere e lavandaie, ma anche soldati di fanteria, addette alla contraerea e carriste, genieri sminatori, aviatrici, tiratrici scelte. La guerra "al femminile" - dice la scrittrice - "ha i propri colori, odori, una sua interpretazione dei fatti ed estensione dei sentimenti e anche parole sue". Lei si è dedicata a raccogliere queste parole, a far rivivere questi fatti e sentimenti, nel corso di alcuni anni, in centinaia di conversazioni e interviste. Cercava l'incontro sincero che si instaura tra amiche e quasi sempre l'ha trovato: le ex combattenti e ausiliarie al fronte avevano serbato troppo a lungo, in silenzio, il segreto di quella guerra che le aveva per sempre segnate. E a mano a mano che raccoglie le loro confidenze e rimorsi e afflizioni Svetlana Aleksievic si convince di una cosa: la guerra "femminile" è nella percezione delle donne anche più carica di sofferenza di quella "maschile". Per colei che dona la vita dispensare la morte non può mai essere facile e se, come ovvio, celebra con i commilitoni la Vittoria e la fine dell'incubo bellico, nella sua memoria restano incise, più sensibilmente delle eroiche imprese, vicende che parlano di abnegazione, compassione e amore negato.</p>
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Germania Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia <br/>Militaria Collectibles Auction Haus WERWOLF LINEE GUIDA PER LE UNITA' DI GUERRIGLIA di AA.VV.<br/>di Cesare De Seta Pubblicità e grafica sommario: 1. Introduzione. 2. Le origini della pubblicità e la sua fortuna nell'Ottocento. 3. L'uso del tempo libero.<br/>romanpier Reply 1 dicembre 2013 at 9:44 am. I partigiani li abbiamo visti solamente a <strong>guerra</strong> finita scatenarsi contro borghesi , fascisti , pseudo fascisti e <br/>31 maggio -215. La notizia del giorno. Strage a Kabul: autobomba nel quartiere delle ambasciate. È di almeno 80 morti di e più di 350 feriti, fra i quali molte
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