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La fine del Terzo Reich. Germania 1944-45

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Titolo: <strong>La fine del Terzo Reich. Germania 1944-45</strong></br></br>
Autore: <strong>Ian Kershaw</strong></br></br>
Editore: <strong>Bompiani</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788845282430</strong></br></br>

<p>Mentre, all'inizio del 1945, si profilava la disastrosa sconfitta, si sentivano qualche volta i tedeschi dire che 'avrebbero preferito una fine con orrore a un orrore senza fine'. E una 'fine con orrore' fu senza dubbio ciò che sperimentarono. La fine portò con sé distruzioni e perdite umane su scala enorme. Molto di questo si sarebbe potuto evitare se la Germania fosse stata disposta a cedere alle richieste degli Alleati. Il rifiuto di prendere in considerazione, prima del maggio 1945, la capitolazione significò dunque per il Reich e per il regime nazista non solo distruzione, ma autodistruzione. L'autodistruzione provocata dal perseverare nella lotta fino al limite estremo, fino a subire una quasi totale devastazione e una completa occupazione da parte dei nemici è estremamente rara. Eppure è questo che la Germania fece nel 1945. Perché? Si è tentati di dare una risposta semplice: Hitler rifiutò in maniera irremovibile di prendere in esame qualsiasi ipotesi di resa, per cui non c'era alternativa al continuare a combattere. Questa risposta suscita però altri interrogativi. Perché si continuò a obbedire agli ordini autodistruttivi di Hitler? In virtù di quali meccanismi di potere egli fu in grado di condizionare la sorte del paese, quando fu evidente a chiunque avesse occhi per vedere che la guerra era persa e la Germania completamente distrutta? E per quanto i tedeschi sarebbero stati disposti a seguire fino all'ultimo Hitler?" (Ian Kershaw)</p>
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Ho letto tutti i libri di kershaw e lo trovo uno storico attento, accurato, preciso, con grandi doti di narratore,che riesce ad essere avvincente, appassionante,pietoso e rigoroso senza inventare nulla. Lo trovo anche incredibilmente onesto ed equanime, anche quando appare difficilissimo essere sia l’una cosa che l’altra. E, come immaginavo, questo saggio mi è piaciuto moltissimo. Lo consiglio a tutti coloro che hanno interesse per la storia e, segnatamente, per la storia della II guerra mondiale. Soprattutto, però, lo consiglio a chi non ha ANCORA un interesse deciso per quanto sopra detto, perché, leggendo Kershaw lo acquisirà di sicuro. E dato che ci siete, leggete anche gli altri libri. Un doveroso e severo appunto alla casa Bompiani: un libro che costa 30 euro dovrebbe essere curato: invece è pieno di refusi, di errori (e di orrori) di stampa, di parole saltate che magicamente ricompaiono dopo due righe. Davvero penoso.Sciocco risparmiare su queste cose, non vi pare? Molto, molto sciocco.

Ho letto con estrema attenzione questo testo. L’autore ripercorre gli ultimi mesi del regime nazista illustrando i fatti storici in modo narrativo come precisa egli stesso nell’introduzione, senza addentrarsi nei dettagli storici e bellici ma solo per cercare di capire il motivo per cui anche davanti all’evidenza della sconfitta i tedeschi abbiano continuato a combattere. Ma giunti alla fine del libro a mio modestissimo parere l’autore non riesce a dare risposte originali limitandosi a ripercorrere argomentazioni già lette in altri testi. Quindi sempre secondo me un testo questo di Kershaw un pò inutile.