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La Domenica delle scope e altre storie di confine

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Titolo: <strong>La Domenica delle scope e altre storie di confine</strong></br></br>
Autore: <strong>Roberto Covaz</strong></br></br>
Editore: <strong>Libreria Editrice Goriziana</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861021013</strong></br></br>

<p>A ridosso dell'impenetrabile confine tra Gorizia e la neonata Nova Gorica, domenica 13 agosto 1950, accade un evento straordinario. A migliaia, i goriziani rimasti in Jugoslavia dopo il 17 settembre 1947 superano il confine per tornare ad abbracciare amici, parenti e fidanzate, incuranti dei fucili dei soldati jugoslavi, i graniciari, ferrei controllori della frontiera tra l'Occidente democratico e la repubblica di Tito, avamposto dell'Est europeo. Durante la loro permanenza a Gorizia, gli jugoslavi si disperdono nei caffè cittadini, nelle osterie e nei negozi, rimasti aperti nell'imminenza del Ferragosto. È una giornata di festa interminabile, vissuta all'insegna dell'eccesso e degli acquisti. Gli empori vengono letteralmente vuotati perché al di là della frontiera, in una Nova Gorica ancora in fase di costruzione e nei paesi limitrofi, c'è poco o nulla da comprare. Nemmeno una semplice scopa di saggina, l'articolo che più di tutti verrà acquistato fino a divenire il simbolo di quel memorabile giorno a Gorizia. In questo libro lo sguardo partecipe di Roberto Covaz si posa con leggerezza su una molteplicità di personaggi e vicende, ora curiose ora amare, che compongono un racconto-mosaico in grado di condurci all'essenza dell'idea di confine.</p>
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fantastico libro da gustarsi con calma, capitolo dopo capitolo con il rimpianto poi di averlo finito (è così bello -e raro- quando accade di esser tristi di finire un libro!). dopo “gorizia-nova gorica niente da dichiarare” un altro interessante, divertente, amaro e commovente capitolo di uno scrittore/giornalista che ama la propria terra e ne sa una più del diavolo e che soprattutto sa raccontare le sue storie magistralmente. storie di confine, non tutte a lieto fine, di giovani, vecchi, illusi, cocciuti e romantici che lottano per i propri diritti, le loro vite, i loro amori. interessante e stupefacente la storia “celestina e la luna” per uno come me che adora andare a mangiare in quel ristorante “alla luna” quando capita a gorizia, ma non ne conosceva la storia. bravo covaz, complimenti! al prossimo libro