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La dama di Leonardo

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Titolo: <strong>La dama di Leonardo</strong></br></br>
Autore: <strong>Diane A. S. Stuckart</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850227921</strong></br></br>

<p>Milano, 1483. Perché una giovane dama di compagnia dovrebbe togliersi la vita gettandosi da una delle torri del Castello Sforzesco? Da poco nominato ingegnere di corte, Leonardo da Vinci non crede affatto che si sia trattato di un suicidio e, quando un'altra donna viene trovata morta, il sospetto diventa certezza, soprattutto perché entrambe le ragazze erano al servizio della contessa Caterina. Leonardo teme dunque che qualcuno voglia uccidere anche la nobildonna e, con la scusa di farle un ritratto, cerca di scoprire il più possibile su di lei e sulle dame di compagnia. Purtroppo, però, né Caterina né le giovani del suo seguito sono disposte a confidarsi con un uomo, perciò Leonardo decide di aggirare l'ostacolo, chiedendo al suo apprendista Dino di travestirsi da donna e di offrire i suoi servigi alla contessa. Un compito decisamente semplice per Dino, visto che, in effetti, lui è una donna, un'abile pittrice di nome Delfina, che ha celato la sua vera identità per poter studiare col più grande genio dell'epoca. Eppure sarà proprio la naturalezza con cui l'apprendista veste gli abiti femminili ad attirare l'attenzione del giovane comandante delle guardie un'attenzione che, oltre a essere un pericolo per l'incolumità di Dino, potrebbe rivelarsi fatale per il cuore di Delfina...</p>
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Storia e descrizione de <strong>La dama</strong> con l'ermellino, un quadro dipinto da <strong>Leonardo</strong> da Vinci nel 1489-1490 e conservato nel Museo Czartoryski, Polonia.<br/><strong>La Dama</strong> con l'ermellino è un dipinto a olio su tavola (54 ×40 cm) <strong>di Leonardo</strong> da Vinci, databile al 1488-1490. Conservato per anni nel Museo Czartoryski di Cracovia <br/>Una macchia del tempo sul quadro ha sollevato il velo su un segreto custodito dalla <strong>Dama</strong> con l'ermellino ritratta da <strong>Leonardo</strong> Da Vinci. Un analisi attenta ha infatti <br/>Attenzione Per avere informazioni riguardo l'accesso al servizio utilizzando il sistema operativo Microsoft Windows Vista o Seven è possibile consultare questa guida.<br/>27 NOVEMBRE 1990 - Il nuovo leader dei conservatori (che hanno esautorato loro stessi <strong>la "dama</strong> di ferro") è stato nominato oggi primo ministro del <br/>“<strong>Dama</strong> con liocorno” è un dipinto realizzato ad olio su tela e successivamente trasportato su tavola. Grande 65 centimetri per 51, il celebre ritratto è <br/>San Giovanni Battista. 1513/1516, Museo del Louvre, Parigi. Il San Giovanni Battista è una delle opere tarde <strong>di Leonardo</strong>, databile tra il 1513 e il 1516.<br/><strong>Leonardo</strong> nasce a Vinci il 15 aprile del 1452. Sarà pittore, scultore, architetto, ingegnere, matematico, musicista, anatomista, scrittore, ovvero il più versatile genio<br/><strong>Leonardo</strong> nacque a Vinci il 15 aprile del 1452. Nel 1469 si trasferì con tutta la famiglia a Firenze, quì entrò a far parte della bottega del Verrocchio dove vi <br/><strong>Leonardo</strong> fu il figlio primogenito del notaio venticinquenne Piero da Vinci, di famiglia facoltosa, e di Caterina, una donna di estrazione sociale inferiore  frutto di 
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Sciolto e scorrevole si divora in breve tempo ma risulta scarso nei dettagli storici. Chi ama questo genere di lettura desidera sentirsi parte e partecipe dell’atmosfera del passato, e questo avviene solo quando finzione e realtà si fondono in dosi misurate creando quella commistione efficace al racconto. I grandi personaggi storici attraverso le loro gesta contribuiscono ad arricchire e a costruire l’intreccio della trama, cosa che qui e’ mancato clamorosamente. Leonardo e Ludovico il Moro sono stati solo la cornice di pregio di un contenuto decisamente povero e scarno .

La caduta dalla torre del Filarete di una dama di corte, getta nello scompiglio la Milano del Moro. C’è qualcosa che non quadra, nella dinamica della caduta e quando una seconda donna subisce la medesima sorte, appare chiaro a tutti che non si tratta di semplici incidenti. Il duca di Milano assegna al suo uomo di magggior intelletto, Leonardo da Vinci, il compito di’indagare sui presunti omicidi. In realtà c’è qualcosa che non quadra molto nemmeno nel dipanarsi di questo romanzo piuttosto superficiale. Al di là della stesura della trama, piuttosto sempliciotta, l’ambientazione non pare degna di un romanzo storico. Vi sono degli spunti interessanti, come la divulgazione della tecnica dell’affresco che viene ben raccontata. Tuttavia, anche se nel romanzo pare che Leonardo utilizzasse a piene mani questa tecnica, in verità non l’affrontava quasi mai. L’affresco non consente ripensamenti e non rispondeva alle esigenze di un perfezionista come l’artista di Vinci che preferiva dipingere a secco, sui muri, utilizzando altre forme di dipintura come l’encausto. Troppe inesattezze, dunque, e troppe occasioni sprecate. Gli stessi personaggi paiono un po’ troppo ingessati, con la sola eccezione del capitano della guardia, ben caratterizzato. Leonardo stesso è descritto rigidamente nel suo banale cliché di uomo straordinariamente intelligente, che diventa quasi un deduzionista alla Holmes. Panni che l’autrice gli ritaglia su misura non convincendo. Quello degli Sforza e di Leonardo è un periodo straordinario che va raccontato non solo con passione, ma anche con grande dovizia. Se della prima se ne trova una sporadica traccia, in questo libro non consigliabile, della seconda proprio no.

Un libro magnifico , scorrevole nel leggerlo. Io definisco questa scrittrice :un grande scrittrice. Ha inventato una storia basandosi su cose che sono realmente esistite come : Il grande Leonardo da Vinci (che è il pittore chè ammiro di più), del Castello Sforzesco che è a due passi da casa mia e che vado spesso a visitare. Con questa storia Diane A.S. Stuckart cerca di far capire alla gente che al cuore non si comanda . Equel tocco di mistero delle carte dei tarocchi lo ha arrichito ancora di più. Faccio ancora i miei complimenti alla srittrice , e spero ne faccia ancora , basandosi su Leonardo Da Vinci.

Bellissimooooo!!!!!!!!!!!! Già il primo mi aveva entusiasmato parecchio, ma questo l’ha superato..e di molto!!!! L’ho letto in un soffio e l’ho terminato col desiderio di trovarmi già il terzo tra le mani. Certo, come nell’episodio precedente, il giallo non è particolarmente intricato nè complesso da capire o districare, però, è ugualmente un libro molto piacevole e scorrevole. Adoro troppo il Leonardo da Vinci ideato dall’autrice e anche Dino/Delfina è un personaggio con tutti i suoi perchè. Ideale per chi vuole rilassarsi e comunque non cadere in libretti di mediocre spessore e valore. E brava Diane!!!