L' irreversibilità dell'uovo sodo Scarica PDF EPUB
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Quando leggo un libro e i personaggi restano a farmi compagnia, entrano in casa mia ho la certezza che sia un buon lavoro! Questo è quello che è avvenuto con il libro di Dario Pontuale e ne sono veramente contenta! La storia è originale e avvincente, “il viaggio” entra dentro come una piccola scavatrice e il contatto con i personaggi è fisico. Percepisci le loro emozioni facendole proprie. Inoltre chi ha avuto il piacere di leggerlo si addentra nel mondo degli scacchi e arriva a conoscere un mondo nuovo, costellato di passione! Il titolo è insolito, accattivante e simpatico… e rende l’idea della personalità profonda e fresca dello scrittore. Ancora una volta leggere libri “alternativi
“L’irreversibilità dell’uovo sodo” di Dario Pontuale è una piacevole lettura che consiglio a tutti! Parla della meravigliosa storia di un individuo scialbo, piatto..liquido che cresce, riflette, comprende, impara a vedere il mondo da altre e nuove prospettive grazie agli incontri che fa lungo il suo tortuoso e misterioso percorso. Il romanzo di Pontuale è una summa di parecchi generi letterari: dal giallo alla storia di formazione, dal racconto picaresco a quello surreale. Pontuale non si fa e non ci fa mancare niente, neanche la tecnica del libro nel libro.Infatti il suo protagonista va leggendo Cuore di tenebra di Conrad e, come Marlow, penetra, ma con più leggerezza, nella giungla congolese dei nostri mondi interiori. Da non perdere!!!
Mi sono avvicinato con piacere a questo scrittore grazie al primo libro “La biblioteca delle idee morte”.Il nuovo, “l’irreversibilità dell’uovo sodo
Romanzo profondo e stringente dal titolo in poi! Estremamente piacevole, il racconto del viaggio compiuto dal protagonista Gabriele Grodo, assume da subito il carattere di una lunga e ben congegnata disquisizione filosofica. L’Autore, Dario Pontuale, parte dal concetto dell’”irreversibilità dell’uovo sodo”, immagine simbolica dell’essere umano che,ad un certo punto della propria vita, si vede cristallizzato nel proprio vissuto, mentre trascina la propria esistenza in una morsa immutabile e statica, celata da un’ immagine esteriore alla quale affida la reiterazione della propria esistenza e l’incombenza del vivere sociale. L’Autore ambienta il romanzo in Patagonia, terra estrema e sconfinata che aiuta Grodo a disfarsi delle sovrastrutture convenzionali e a riscrivere l’incipit del suo nuovo sè, capace di contrastare le leggi della fisica e di liquefare l’interiorità rappresa del protagonista. Dario descrive questo viaggio facendoci incontrare “per caso ma non a caso” personaggi tanto unici quanto complementari, talmente pregni della loro umanità da apparire surreali, che, oltre ad accompagnare il protagonista nella sua esperienza di viaggio, gli (ci) indicano, tappa dopo tappa, un percorso di crescita interiore: Eneas coi suoi incipit mandati a memoria, il Mimo con “la valigia stanca ma stracolma di fede”, Erastos, il “ritrattista della parola” che dedica al protagonista le strofe di Itaca del poeta Kavafis per fargli comprendere che il fine del viaggio non è la meta ma il viaggio stesso. E Neto, preda del male di vivere, pronto a scappare dagli affetti, dai ricordi, da tutto ciò che è importante per non soffrire. L’ultimo gesto di Grodo, la sua compassione per l’amico Arduini, la determinazione nel non voler agire come avrebbe fatto il suo vecchio se stesso, gli riconosce la consapevolezza di essere finalmente artefice della sua attualità, come risultato di un passato ormai “sodo” , ma scaturigine di ricerca della sua unicità come parte di un tutto. Molto bello e stimolante!