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L' eresia della scienza. L'essenziale per capire l'impresa scientifica

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Titolo: <strong>L' eresia della scienza. L'essenziale per capire l'impresa scientifica</strong></br></br>
Autore: <strong>Alan H. Cromer</strong></br></br>
Editore: <strong>Cortina Raffaello</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>1996</strong></br></br>
EAN: <strong>9788870784138</strong></br></br>

<p>L'autore delinea in capitoli chiari la struttura del cosmo, l'evoluzione della specie, la nascita delle prime civiltà, fino a cogliere, su questo sfondo, gli aspetti peculiari del fenomeno "scienza". La scienza è la maggiore eresia che l'uomo abbia mai commesso contro il proprio egocentrismo, contro l'idea che la natura sia profondamente coinvolta nella vicenda del genere umano, così piccola e irrisoria rispetto all'età e alla vastità dell'universo.</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>di Roger Garaudy Rivoluzione sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza <br/>Presentiamo on-line sul nostro sito, per gentile concessione, le dispense preparate dal prof. Stefano De Luca, docente di Storia delle dottrine politiche presso l 
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La scienza è eretica perché prescinde dalla fede: credere senza prove è un ostacolo oggettivo alla scoperta della realtà e alla conoscenza. La scienza è eretica anche nel mondo laico, poiché contrasta il pregiudizio e rimette in discussione ogni verità acquisita. La scienza è eretica, infine, quando contraddice le esperienze dei nostri sensi e va contro il senso comune. In un fumetto disneyano Topolino e Pippo sono in una stanza, minacciati da un Bandito Invisibile Topolino dice “È impossibile, la scienza dimostra che non esistono banditi invisibili!” mentre Pippo tremando ribatte “MA LA SCIENZA NON È QUI ADESSO, A VEDERE IL BANDITO INVISIBILE CHE NON SI VEDE!” Oggi Pippo sembra sciocco, ma fino agli albori della filosofia naturale (cioè per il 99% della storia dell’Homo sapiens), Topolino sarebbe stato “eretico”: Galileo dovette abiurare perché il suo cannocchiale svelava che il cielo non è la sede di Dio, e ancora oggi gli integralisti religiosi rifiutano tutto ciò che contraddice la loro Fede. Alan Cromer evidenzia come il ragionamento scientifico abbia sempre dovuto confrontarsi con l’irrazionalità insita nel nostro DNA: non è facile imparare ad accettare un mondo esterno separato dal nostro io. Prima della Grecia classica l’umanità non distingueva il mondo interiore (pensieri e delle sensazioni) da quello esteriore (oggetti e fatti): ogni individuo era dominato da una natura legata inscindibilmente al soprannaturale. Spezzare quel legame è il passo indispensabile perché nasca la scienza, ma in ogni civiltà è un passo molto improbabile perché si scontra col nostro istinto irrazionale. Dal confronto tra il modo di pensare dell’antica Grecia e quello dell’Israele della Bibbia, Cromer deduce che i presupposti del pensiero scientifico o permeano una cultura o ne sono del tutto assenti: solo grazie ai Greci di 25 secoli fa e agli Arabi che ce ne hanno tramandato la cultura, possiamo cercare di superare la contraddizione tra istinto irrazionale e pensiero razionale.