L' ardore Scarica PDF EPUB
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Molto probabilmente un libro inutile. Calasso non e’ in grado di rappresentare, se non con molta noia, una civilta’ cosi’ lontana se non filtrandola attraverso le esperienze di testi tradotti da altri o di vaghi e antiquati antropologi francesi. Pregevole la grafica, molte belle immagini, peccato per il contenuto
un’opera complessa sia per il tema affrontato che per le chiavi di lettura. superato il primo scoglio però la difficoltà si tramuta in un viaggio colto e profondo..non per tutti sicuramente, ma solo per alcuni arditi..:-)
Lo sto ancora leggendo ma non riesco a trattenere l’entusiasmo per quest’opera. L’autore, praticando egli stesso l’ardore, ha regalato una luce allo spaesato lettore occidentale rendendo i Veda accessibili e molto più vicini di quanto si potesse immaginare. Affascinante.
Il Satapa-Brâhmana è uno dei libri dei Veda che tratta della ritualistica religiosa induista. L’encomiabile lavoro di Calasso va oltre la divulgazione di una cultura orientale a noi distante, peraltro la più remota eppure ancora viva nei gesti e nella mentalità indiana, perché va esaminando un testo vedico tralasciato dagli studiosi occidentali, abituati a considerare irrilevante tale oggetto di ricerca, forse perché invasi dall’insinuante e radicata liturgia cattolica ormai resasi sterile, ripetitiva quanto altisonante e vacua. L’autore ha il pregio di rendere interessante un libro tra i meno esplorati dal corpus dei Veda, rivelando arcaici rapporti tra dei e uomini, il valore del sacrificio quale indispensabile mediatore per l’equilibrio dell’esistenza e il SOMA, il succo ricavato da erbe che rende immortali gli uomini e che funge da immolante merce di scambio sull’altare sacrificale. Il tratto discorsivo, elegante e scorrevole, riesce a catturare l’attenzione del lettore grazie pure alla comparazione col mondo occidentale, suscitando inevitabili accostamenti alle Vite Parallele di Plutarco. L’ardore che titola il testo, è la forza primordiale che ha dato origine alla vita (il Tapas vedico), il Big-Beng induista che si annida nei recessi della nostra mente. Ed è la mente la vera, unica realtà da esplorare secondo i criteri orientali, il solo modo per avere consapevolezza (Citta) e scoprire, infine, la potenza del Tapas, l’ardore, o quella scintilla divina che noi occidentali abbiamo sepolto sotto un velo di apparenze.