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L' acrobata

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Titolo: <strong>L' acrobata</strong></br></br>
Autore: <strong>Giuseppe O. Longo</strong></br></br>
Editore: <strong>Einaudi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>1994</strong></br></br>
EAN: <strong>9788806131227</strong></br></br>

<p>Un acrobata dell'esistenza insegue la verità scientifica per poi tradirla in cambio di due parole: leggerezza e silenzio. L'esordio di Giuseppe Longo, docente di teoria della informazione all'Università di Trieste, ha le mosse di un giallo. Il protagonista insegue l'Enigma, una macchina per la descrittazione universale, cioè in grado di decodificare qualsiasi messaggio a prescindere dal codice usato. Studiato da un professore estone negli anni Trenta, l'Enigma fu poi, forse, realizzato dal III Reich come arma di controspionaggio. La ricerca diventa un giallo, una ridda di ipotesi cosmologiche, un persorso geografico e letterario nella mitteleuropa, nel quale si mescola il vissuto e l'angoscia esistenziale del protagonista.</p>
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<strong>L'acrobata</strong> (dal greco ἀκροβάτης akrobátes, "che cammina sulle punte dei piedi"  da ἄκρος ákros "estremo" e βαίνω báino "cammino") è un atleta <br/><strong>Acrobata</strong> e giovane equilibrista è un dipinto a olio su tela (147x95 cm) realizzato nel 1905 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato nel Museo Puškin delle <br/>Accordi Testi ZARRILLO MICHELE <strong>L'acrobata</strong>. Skitarrate per suonare la tua musica, studiare scale, posizioni per chitarra, cercare, gestire, richiedere e inviare <br/>Storia e descrizione del quadro di Pablo Picasso "<strong>Acrobata</strong> e giovane equilibrista", realizzato nel 1905 e conservato al Museo Puškin di Mosca, Russia.<br/><strong>L'acrobata</strong> del circo, Fai volteggiare in aria quest'<strong>acrobata</strong> ma assicurati che atterri sano e salvo senza schiantarsi al suolo!<br/>La interesante historia del origen de la palabra ACRÓBATA<br/>Accordi ZARRILLO MICHELE: Cinque giorni, Una rosa blu, L'elefante e la farfalla, <strong>L'acrobata</strong>, L'alfabeto degli amanti, La notte dei pensieri, Ragazza d'argento, L <br/>Tremendo incidente, <strong>l'acrobata</strong> viene sbalzato fuori dalla ruota: è in fin di vita
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Un bel romanzo, al punto che mi spiace mi sia sfuggito ed abbia potuto leggerlo soltanto ora.dodici anni dopo la sua uscita. Piacevolissimo ed affascinante il senso del mistero (fin dalle prime scene, dalla vecchia fotografia in bianco/nero trafugata in un museo di Tallin) che ricorda nelle fasi iniziali alcune delle opere migliori di Alberto Ongaro, anche se poi il plot si sfalda, in una ricerca che sempre più si fa interiore e perde più che il fascino, la concretezza inizialmente promessa, per far però approdare il lettore a un universo interiore labirinticamente complesso ed affascinante, ricco di invenzioni, di riflessioni, di sensualità e di una visione sconsolata, ma non paga della vita. L’ambientazione nordica e mitteleuropea (Trieste è il punto più meridionale toccato dalla storia, oltre ad essere la città dove Longo vive) è resa con straordinaria vivezza e testimonia di un’attenzione assidua e vigile dell’Ulisse contemporaneo e borghese che è il protagonista, alla ricerca del suo Enigma. Che dalla macchina che originariamente è, diviene a poco a poco metafora di ogni altro enigma, dell’enigma che ciascuno si trova di fronte. Una scrittura ricca ed articolata, una prosa avvincente anche nei punti meno densi di azione o di “messa in scena” dei personaggi comprimari (magnifica la resa della storia - incastonata in quella principale - dell’amico Tommaso, amante-prigioniero della lussuriosa proprietaria di una pensione triestina)inducono ad una lettura assorbente e gratificante.

Il romanzo si apre piuttosto bene, entrando subito efficacemente nel solco delle due ricerche che si intrecciano lungo tutto il libro: quella della macchina Enigma, lo strumento ultimo di decifrazione di ogni codice segreto, e quella - per certi versi parallela - di un nuovo equilibrio interiore del protagonista. Le atmosfere mitteleuropee delle tre città del libro (Trieste, Vienna e Tallinn) e la vita del professore di crittografia sono ben delineate, e contribuiscono a sostenere il clima di mistero che invoglia il lettore ad andare avanti. Poi, però, la storia si sfalda. Il ritmo iniziale si perde fra le lunghe pagine di elucubrazioni filosofiche, che l’autore ha forse voluto inserire per comunicare la sua visione del mondo, ma che nulla aggiungono alla trama, finendo anzi per impantanarla in terreni infidi. Per sostenere il mistero non più alimentato dalla trama, vengono tentate improbabili iniezioni di fantascienza (reincarnazioni, universi paralleli, ponti di Schwarzschild…). Anche lo stile via via si perde, lasciando la mano a maldestri sperimentalismi a base di frasi lunghissime e salti spazio-temporali… Insomma, si ha la sensazione di una buona occasione andata purtroppo persa.

Veramente un gran bel libro. Gli ambienti che ci mostra, i pensieri del protagonista e le varie vicende hanno una grande narrazione. Ho avuto la fortuna di incontare di persona l’autore, in visita nella sua (e anche mia) città natale, ed è veramente un pozzo di intelligenza. Un’intelligenza diversa, che, solcata dagli anni, va oltre l’immaginario a cui siamo abituati. Longo è già un uomo del futuro.