Io sono vivo, voi siete morti Scarica PDF EPUB
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Vita e opere si fondono nella biografia di Dick. Per gli appassionati di fs, i suoi romanzi (a dir il vero non esaltanti sul versante dello stile) contengono idee di estrema modernità. Il concetto di realtà è quanto mai labile, soggetto a manipolazioni e spesso indistinguibile da sogni e allucinazioni il confine tra umano e artificiale si ridefinisce sulla base della capacità empatica la memoria è alterabile su scala individuale e collettiva, offrendosi così come formidabile strumento di controllo sociale. Il buon Dick, a quanto si può leggere, ha avuto parecchio materiale cui attingere: psicoanalisi, trip da cocktail di farmaci, droghe più o meno leggere, dissertazioni teologiche, Bibbia e I-Ching. Carrère intreccia efficacemente il dato biografico con il racconto dei principali lavori, da ‘La svastica sul sole’ alla trilogia di Valis, passando per Ubik (dal quale proviene la citazione del titolo). Gli spoiler abbondano, ma probabilmente chi sceglie questo testo ha già incrociato lo scrittore ed è interessato all’uomo, alla sua visione del mondo e dell’esistenza.
Traumatizzato a tre anni da una maschera antigas: basta questo per spiegare la vita e il pensiero divergente di un uomo? Probabilmente no, ma se a questo aggiungiamo una gemella morta di fame appena nata, padre assente, madre piuttosto sgallettata, attacchi d’asma, panico, tachicardia, vertigini e agorafobia, nonché precoci e continuative sedute di psicoanalisi manipolate con destrezza, forse il quadro si completa e soddisfa le condizioni che fanno di un essere, un essere speciale, dalla straordinaria capacità di trasformare la sua realtà in fantascienza e viceversa, e le sue allucinazioni e deliri in incubi esistenziali. A dodici anni pubblica il suo primo abbozzo di romanzo e a tredici considera una serie di avventure intergalattiche un’intransigente verità. Ed è questo il punto cruciale e centrale: il concetto di ‘vero’, di Realtà oggettiva e i suoi incerti, sottili e liquidi confini con l’illusione e la follia, perenne riflessione, cruccio e stimolo, perno attorno al quale ruoterà tutta la sua esistenza e paradossale creatività: “Non aveva mai avuto immaginazione. I suoi erano semplici resoconti.” Era pienamente consapevole della sua “anormale normalità
Biografia densa di aneddoti, costruita su un’analisi organica e completa di tutta la sua produzione letteraria dickiana. Nel raccontare la vita degli altri, Carrere è di una bravura mostruosa. Ricorda Limonov nell’impianto narrativo.