In fondo sono buono Scarica PDF EPUB
|
Romanzo, quello di Mario Cunsolo, che vuole raccontare uno spaccato di vita quotidiana dei nuovi giovani d’oggi. Lo fa non omettendo nulla, mostrando anche le nefandezze che oggi sono all’ordine del giorno e che si rifanno ad un culto estremo dell’immagine. Ma…oltre la superficialità, l’opportunismo, e le nenfandezze c’è dell’altro, c’è lo spirito dell’uomo che nonostante tutto è proteso verso il bene, verso l’altruismo, verso i rapporti autentici colmi di benevolenza e comprensione, nonchè verso la solidarietà. Questi valori se ben velati emergono comunque nel corso del romanzo, ci danno l’idea che… in realtà il protagonista in fondo è davvero buono, e che il romanzo non avrebbe potutto intitolarsi diversamente. Willy Rapisarda combatte i propri demoni ogni giorno, che poi… non sono altro che lui stesso, il suo stesso Io distorto e un pò malato, che prepotentemente prende il sopravvento in numerosi momenti della sua vita. Qualcuno cerca di rinsavirlo ma…i demoni del sui Io distorto sono potenti, e non permettono a quel Peter Pan di vederci chiaro, di aspirare ad una vita più degna che non sia il “qui e adesso”. La Venere farà parte di queste poche figure benevole che cercheranno si indirizzarlo verso la retta via, ma…non è facile svegliare un tizio dormiente da trent’anni. Una speranza però c’è, perchè…come il protagonista spesso sottolinea, In fondo è buono! Lo consiglio vivamente, è un romanzo audace, che vuole discostarsi dai normali parametri letterari, e che a mio dire, ci riesce benissimo.
Ho letto il libro in questi giorni, sono catanese è ovviamente ho trovato molti punti di contatto con la realtà che vivo giorno per giorno. Il giovani catanesi fortunatamente non sono tutti come i personaggi del libro, sennò sarebbe stato un vero dramma. L’autore si limita a descrivere quella generazione dei trentenni che vive senza un reale progetto, alla giornata. Vuoi per le condizioni lavorativi precarie del profondo sud, vuoi per la forma mentis di alcuni di loro che preferiscono posticipare di molto l’inizio della vera vita adulta, per convenienza, rassegnazione, e scarsa inizitiva, etichettati per questo come “Baroni” dall’autore stesso. Come spesso avviene una figura femminile può rimettere tutto in discussione e fare da grillo parlante, ma… la forma mentis del protagonista è troppo radicata nelle proprie filosofie di vita un cambiamento forse potrebbe esserci, l’autore lo fa presagire secondo me, ma non ne dà certezza. Divertentissimo l’episodio in cui Willy Rapisarda dovrà forse soccombere alla minaccia di una collega “ipersupercessa” come lui stesso la definisce, il timore di dover avere a tutti i costi un rapporto sessuale con lei, darà vita a dialoghi interiori e monologhi proverbiali. E’ un romanzo piacevole, leggero, ma che dà comunque ottimi spunti di riflessione icon un sarcasmo pungente.
Il testo “In fondo sono buono”è stato scritto da Mario Cunsolo. A mio parere si tratta di un buon primo lavoro dell ‘autore.Narra la storia di Willy,un trentenne che vive a Catania,città che l’autore cita e descrive durante le avventure serali del protagonista e dei suoi amici. Willy Rapisarda,è uno “strano” personaggio che potrebbe rispecchiare tanti trentenni di oggi che ancora sono studenti a tempo pieno da tanti anni,una sorta di eterno Peter pan. Questo libro ci fa riflettere su alcuni aspetti importanti al giorno d’oggi,infatti, descrivendo Willy,l’autore ci parla di tutti quei ragazzi che rimandano costantemente il momento del totale inserimento sociale dell’individuo ciò non deriva soltanto dalle condizioni lavorative precarie della Sicilia e dagli studi prolungati,ma anche da una scelta cosciente,perchè come afferma lo stesso autore nel suo libro,diventare davvero adulti è rischioso.Per questo l’autore scrive che crescere è una sfida e bisogna avere il coraggio di affrontarla.Un coraggio che oserei dire, manca al giovane Willy,che ancora a trentanni si sofferma su pensieri ed eventi quasi superficiali,ed è proprio attraverso questi suoi pensieri ed azioni,che l’autore crea un personaggio “incredibilmente disumano”.Anche l’aspetto femminile è vivo nel testo, infatti è attraverso Willy che lo scrittore descrive le donne,ragazze che rappresentano la nuova generazione,la generazione di oggi. Lo stile del libro è abbastanza scorrevole con descrizioni che lo rendono piacevole.Uno dei punti di forza maggiori sono appunto i personaggi molto ben costruiti.Quel geniaccio di Cunsolo riesce a farci appassionare alle avventure del suo protagonista,rendendolo simpatico ad un pubblico maschile, e riuscendo quasi a farlo odiare ad un pubblico femminile. Bello,interessante e “incredibilmente disumano”..
Trama brillante. Il divertente protagonista, Willy è… incredibilmente umano!!! L’incapacità di conoscere gli altri pregiudica la previsione delle conseguenze del suo comportamento. Impegnato a “proteggersi” dalle donne, sembra non rendersi conto di essere succube degli “amici”. Vittima della sua inesistente autostima, Willy non riesce a farsi valere neanche dinnanzi a quegli attacchi, che, pur mettendolo in crisi, non sollecitano quella riflessione che potrebbe portarlo ad abbracciare una diversa visione di vita. La conclusione aperta è proprio un’ottima idea! Ci sarà un sequel?