Il successo delle barbie islamiche Scarica PDF EPUB
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L’ autore prima di analizzare l’ oggetto bambola si sofferma sul concetto di feticcio: Il feticcio indicava per i mercanti europei quell’ elemento che era oggetto di venerazione da parte delle popolazioni indigene e che era escluso dagli oggetti commerciabili. Si tratta dell’ avvio di una riflessione che gli consente di riepilogare dettagliatamente come all’ interno del pensiero occidentale si sia sviluppata, da Marx a Freud, da Baudrillard a Bourdieu, una riflessione che progressivamente ha interpretato l’ oggetto travalicando la sua mera utilità funzionale ed arrivando a scorgere in esso le tracce di un’anima sociale delle cose. Senza tuttavia dimenticare che oltre ad avere un’anima sociale, gli oggetti partecipano di una relazione intima con i loro possessori, hanno una propria biografia, una vita che non nasce nel momento dell’ acquisto ma che deve tener conto delle fasi precedenti e di quelle successive. La conclusione del testo sta nel riconoscere che se pure l’ oggetto Fulla o l’ oggetto Razanne siano nati come prodotti adatti ad attirare in un contesto di compra-vendita masse che altrimenti ne sarebbero rimaste ai margini, hanno finito per acquistare una neoattribuzione di significati di tipo feticistico, sia socialmente che soggettivamente. A mio avviso si può consigliare questo libro a tutti coloro che alla vista di una “barbie col velo” piuttosto che gridare allo scandalo e a fiondarsi in un blog o su un forum a dare aria al proprio disgusto per quella contaminazione immorale, abbiano la voglia e il coraggio di interrogarsi se il mondo che desideriamo e che vogliamo consegnare ai propri figli, di fronte agli inevitabili flussi migratori, sia il mondo dei “noi contro loro” o possa essere il mondo dei “ e noi e loro”. Alla fine le bambole islamiche altro non sono che ambasciatrici di un dialogo possibile. Senza dimenticare che all’ inizio una bambola, per un bambino, è pur sempre solo una bambola.