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Il silenzio dei vivi. All'ombra di Auschwitz, un racconto di morte e di resurrezione

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Titolo: <strong>Il silenzio dei vivi. All'ombra di Auschwitz, un racconto di morte e di resurrezione</strong></br></br>
Autore: <strong>Elisa Springer</strong></br></br>
Editore: <strong>Marsilio</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>1997</strong></br></br>
EAN: <strong>9788831766029</strong></br></br>

<p>Elisa Springer aveva ventisei anni quando venne arrestata a Milano, dove era stata mandata dalla famiglia per cercare rifugio contro la persecuzione nazista, quindi fu deportata a Auschwitz il 2 agosto 1944. Salvata dalla camera a gas dal gesto generoso di un Kapò, Elisa sperimenta l'orrore del più grande campo di sterminio. Eppure conserva il desiderio di vivere e una serie di fortunate coincidenze le consentiranno di tornare prima nella sua Vienna natale e poi in Italia. Da questo momento la sua storia cade nel silenzio assoluto, la sua vita si normalizza nasce un figlio e proprio la maternità è il segno della riscossa. È per lui che Elisa ritrova le parole che sembravano perdute per raccontare il suo dramma.</p>
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La storia di Elisa Springer, sopravvissuta alla deportazione, durata circa nove mesi tra il 1944 e il 1945 in tre diversi campi di concentramento (Auschwitz, Bergen Belsen e Theresienstadt), è rimasta nell’oblio per oltre cinquant’anni. Le profonde ferite psicologiche, le sofferenze patite e la volontà di non riaprire antiche lacerazioni anche con il solo ricordo, inibiscono per lungo tempo la rievocazione scritta. Il merito della pubblicazione di questo volume va ascritto alla volontà di sapere e di capire del figlio dell’Autrice e, forse anche, al ritorno nei luoghi del supplizio e della tortura, avvenuto nel 1995, ed al proposito di far conoscere alle nuove generazioni gli obbrobri di “un crimine così grande”. La vicenda sconvolgente, il favorevole esito finale (seppur legato alle enormi difficoltà di riappropriarsi della normalità) e l’esposizione semplice ne fanno un libro che si legge con grande interesse.

Forte testimonianza di dolore morte umiliazione e imbruttimento dell’animo umano. Uomini e donne ridotti al rango di bestie affamate e disperate senza nessuna via di uscita se non passando attraverso ad un camino. Forte testimonianza per ricordare le vittime del nazismo annientate in questo luogo e per ricordare le vittime scampate miracolosamente alla morte che non vogliono che il mondo si dimentichi cio’ che e’ stato Aushcwitz, cio’ che loro non potranno mai dimenticare in memoria soprattutto di tutti coloro che non sopravvissero alla brutalita’ crudelta’ dell’Uomo. Bellissimo libro da leggere assolutamente.

Ho avuto il piacere di leggere questo BELLISSIMO libro studiando narrativa alle scuole medie..che dire..molto toccante,commovente, fluido e ben scritto!!! Super consigliato per ricordare quello che è successo a milioni di ebrei! Voto inevitabile: 55

questo è un libro che non arei mai voluto aprire ma che ho aperto scoprendo quello che hanno fatto gli uomini senza pietà seminando disperazione e morte. Ponendo fine a vite innocenti e credendosi unici e migliori. L’autrice ci ha raccontato l’esperienza crudele che lei stessa ha vissuto e a cui e sopravvissuta

Assolutamente bellissimo, da leggere. Ho cominciato a piangere dalle prime righe,fino all’ultima pagina. I momenti più commoventi sono, oltre all’inizio e alla perdita dei cari, verso la fine, quando deve ricominciare a vivere, quando è libera, quando è sola e ha perso tutti i cari. Il suo stato d’animo, che viene descritto alla perfezione, i suoi sentimenti, e l’umiliazione che l’accompagnerà per tutta la vita, il numero tatuato sul braccio. E l’indifferenza che ha incontrato nel corso della sua vita quando cercava di parlare di quello che le era accaduto da giovane. Il suo messaggio è chiaro: vuole dare testimonianza e far conoscere ai giovani quello che è stato, per non dimenticare. Avrei tanto voluto conoscere di persona questa donna così forte! E pensare che al giorno d’oggi ci sono ancora quelli che sostengono che la Shoah è solo una menzogna, il web ne è pieno di questi siti!