Il nulla e la poesia. Alla fine dell'età della tecnica: Leopardi Scarica PDF EPUB
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Due grandi pensatori si interrogano, a duecento anni di distanza l’uno dall’altro, sul “nulla”: il primo con la tentazione e il desiderio di naufragarvici dentro, il secondo per negarlo teoricamente ed eticamente. Emanuele Severino, polemico assertore dell’eternità del tutto, e strenuo accusatore del nichilismo come forma mentis del pensiero occidentale, ha il grande merito di rivalutare, in questo suo documentatissimo volume, Giacomo Leopardi come profondo e originale filosofo, oltreché eccelso poeta. E lo fa scandagliando a fondo sia lo Zibaldone sia l’ epistolario, e mettendoli a confronto tra di loro, con la produzione poetica e con le Operette Morali. Sappiamo che fin dall’adolescenza Leopardi aveva studiato e meditato tutto lo scibile greco e latino, dai Presocratici in poi, ed era convinto anche della necessità di misurarsi con le scienze e la cultura contemporanea. Già nel 1821 poteva quindi scrivere che “il principio delle cose, e di Dio stesso, è il nulla
Capolavoro! Come tutte le sue opere principali
Severino, in questo libro, ha compiuto un’impresa straordinaria:ha descritto la condizione filosofica dei nostri giorni nella sua radice nichilista, mostrando quindi da dove derivi quel senso di smarrimento che l’uomo ha, anche se a volte pienamente illuso, rapportandolo alla produzione filosofica-poetica di Leopardi, rivalutando e ponendo in una rinnovata prospettiva il poeta marchigiano. Di conseguenza il libro è molto interessante da leggere sia per la curiosità di vedere Leopardi in un’ottica nuova sia per poter affrontare certi temi filosofici nella piacevolezza dei testi leopardiani.
nessuno sinora aveva saputo mettere in tale evidenza la profondità filosofica del pensiero leopardiano. Chi tuttavia pensasse che un’analisi filosofica non coglie l’essenza della poesia, si dovrebbe ricredere leggendo questo saggio: basti leggere la finissima analisi di “A se stesso