Il giovane sbirro Scarica PDF EPUB
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premettendo che Biondillo mi piace, anche se in questa sua ultima opera ho trovato un maggiore utilizzo di turpiloqio sempre comunque divertente e mai troppo fine a se stesso, questo libro l’ho letto o in 3 o in 4 notti, non ricordo. mitica la presentazione del mio eroe preferito della serie, che non è Ferraro, bensì Lanza sempre immenso, frastornato, non sei mai sicuro se ti sta pigliando in giro o se è la Natura che ha pigliato lui…. non so se l’opera possa definirsi “provvidenziale” nel senso di scritta sfruttando l’onda, magari era, usando un’epifania di kinghiana memoria, una “noce nel cassetto” tirata fuori in un momento di crisi ispirativa. e poi anche se lo avesse scritto in fretta, beh, allora, complimenti Biondillo, l’hai scritto bene, non sei stato scontato e quanto alla leggerezza dei casi…. oh, ma perchè, un ispettore deve per forza indagare su omicidi efferati? ci sono anche sparizioni di animali domestici, piccoli furti, insomma, siamo anche a Quarto Ogiaro, mica New York! unico neo: troppo poco spazio a Lanza, dai Gianni, rimettimeli in coppia come nel primo libro che mi fai andare in visibilio!
L’HO LETTO IN UNA SETTIMANA…SCORRE VELOCISSIMO… FRA TUTTI, QUESTO è QUELLO CHE MI è PIACIUTO MENO DI BIONDILLO, HO NOTATO TROPPI PERSONAGGI STEREOTIPATI, PENSIERI CARICHI DI LUOGHI COMUNI..E INCREDEIBILI CASUALITà SEMPRE A FAVORE DI FERRARO…. ALCUNI CASI UN PO LEGGERI…(NON ENTRO NEI DETTAGLI PER NON SVELARE NULLA DELLA STORIA) IN OGNI CASO NON MI HA ANNOIATO…. ANCHE I PROSSIMI LI LEGGERO’
Ho letto questo libro poco prima di “Piramide” di Mankell e non a caso trattandosi in entrambi i casi di prologhi a storie di personaggi che conosciamo da anni e, a parte il confronto con lo scrittore svedese, a Biondillo stavolta attribuisco un voto basso perchè questo volume mi puzza troppo di opera rapidamente costruita per sfruttare il successo di cui gode al momento e che, a mio parere, ha meritato col primo libro e un po’ meno col secondo. Ci troviamo di fronte a una serie di situazioni piuttosto scontate anche se a volte ben congegnate ma che si perdono nella frenesia di pagine che si devono susseguire a un ritmo incalzante per poter descrivere in un volume non troppo pesante circa vent’anni di vita di una persona il che, alla fine, ci consegna un lavoro in cui il thrilling è in secondo piano rispetto alle vicende personali del protagonista che però, per ragioni di spazio, finiscono per essere toccate solo superficialmente. Mauro P.S. Spero che il fatto che sia Wallander che Ferraro siano entrambi poliziotti ultraquarantenni con alle spalle un matrimonio fallito e una sola figlia femmina sia solo una curiosa coincidenza.
Premessa necessaria: io sono prevenuto. Di Biondillo leggerei anche la lista della spesa, perché il suo stile mi piace alla follia. Che dire allora di questa sua ultima opera? Secondo me, la formula dei vari racconti uniti da un filo logico è sicuramente vincente, e si vede che il risultato è migliore di Per sempre giovane che come scrissi era fondamentalmente un unico racconto allungato a formato di libro. E soprattutto abbiamo la possibilità di conoscere il passato dell’ispettore Ferraro, il che - per un autore che ha come programma quello di fare un affresco della periferia milanese - è sacrosanto. L’analisi battistiana nelle pagine iniziali e finali è un bonus che ho apprezzato come chicca più o meno solo per me, e mi ha reso così felice da non imputare a Biondillo l’erroraccio che ha fatto affermando che le sabbiere sono dei tram della serie Peter Witt (sono precedenti ad esse - le vetture 1928 sono più lunghe di quelle che c’erano prima).