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Il cucchiaio è una culla. Diario della battaglia di Yuyu contro l'anoressia

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Titolo: <strong>Il cucchiaio è una culla. Diario della battaglia di Yuyu contro l'anoressia</strong></br></br>
Autore: <strong>Giuditta Guizzetti</strong></br></br>
Editore: <strong>Aliberti</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2008</strong></br></br>
EAN: <strong>9788874243815</strong></br></br>

<p>Un successo inaspettato, un mondo sconosciuto. Televisione, radio, stampa. Un apice con un'inevitabile "discesa": Yuyu è impreparata. Forse troppo ingenua, e tra le mani, alla fine, si ritrova il nulla. Tornata Giuditta, si reinventa: hostess su voli privati e in un bar, ma la sofferenza prende il sopravvento. Porta la maschera dell'anoressia. Cominciano giornate tutte uguali, al servizio di una mente che pretende totale controllo sul corpo e sui pensieri. A giugno del 2007 viene ricoverata con una flebo 24 ore su 24. Si fa dimettere, pensando di farcela da sola, ma l'ago della bilancia continua a scendere: 39, 38, 37, 36. Il 21 ottobre 2007 viene ricoverata d'urgenza presso il Palazzo Francisci di Todi, specializzato nei disturbi alimentari. Passano quattro mesi. Lunghi, estenuanti, lì per lì. Ma che rilessi nel suo diario, appaiono nient'altro che un fugace moto d'amore verso se stessa.</p>
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Biografia. Ex hostess, di madre francese e padre italiano, debutta nel mondo della musica nel 2002 con il singolo Bonne Vacances ottenendo un buon successo, diviene 
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Ho acquistato questo libro spinta più che altro dalla pubblicità fatta da giornali e televisioni come si fa sempre quando la protagonista è una persona famosa…e…ne sono rimasta veramente delusa…è un argomento che da sempre mi interessa ma leggendo ho avuto l’impressione si trattasse di una “telecronaca”assai poco sentita della protagonista del suo percorso di rinascita dalla malattia…e alla fine credo che non sia riuscita a trasmettere in pieno il suo messaggio…tra le righe mi sembra di intuire che l’anoressia sia ancora presente nella sua vita e che forse la strada da fare per Giuditta sia ancora lunga e in salita…questa e solo la mia opinione,spero per lei di sbagliarmi e le auguro ogni bene.

da ex anoressiche con alle spalle anni di ricoveri e psicoterapie, siamo dell’ opinione ke Giuditta nello scrivere il libro dica troppo spesso quanto sia la più magra della clinica, la più grave,quanto recuperi peso lentamente, quanto sia grave, per non parlare delle foto dove mostra tutte le sue ossicine (diciamo ke poteva risparmiarcelo, o per lo meno mettere anche il dopo)…………..questo non aiuta, specialmente le più giovani, leggendolo abbiamo avuto l’impressione ke la fase “luna di miele

volevo dire a Giuditta,se mai leggerà il mio commento,che sto vivendo non di prima persona, ma comunque da molto vicino,una situazione in cui l’anoressia è molto presente, e con lei tutto il dolore che questa malatia comporta. ti volevo ringraziare perchè grazie a te e al tuo libro ho avuto la forza di accettare uno degli ostacoli più grandi che la vita mi ha posto fin’ora,nonostante abbia solo 14 anni. comprendo benissimo lo stato d’animo di chi sta vivendo questa situazione.vi abbraccio forte forte e vi consiglio questo libro. Giuditta 6 una persona fantastica, dimostra che si può nascere due volte. grazie

ho trovato il libro molto toccante perchè racconta di una malattia che porta il soggetto ad una inconsapevole autodistruzione, ancora più significativo è il percorso di vita dell’autrice la quale per un attimo della sua esistenza ha assaggiato il successo per poi trovarsi improvvisamente scartata come un oggetto rimanendo sempre più sola, cominciando a perdere fiducia in se stessa e non riuscendo a trovare punti di riferimento per andare avanti. Il contrasto di sentimenti più stridente a mio avviso lo si prova associando il contenuto doloroso del libro con la dolce immagine dell’autrice presente sulla copertina. Infatti, risulta assurdo credere che una donna di tale bellezza, capacità e potenzialità si sia trovata travolta da una tragedia simile senza che nessuno la capisse o si preoccupasse del disaggio che la stava via via invadendo. Spero che questo libro abbia segnato la svolta per Giuditta affinche possa raggiungere una totale guarigione anche se per esperienze trascorse so quanto sia difficile venire fuori da questi mali perchè è sufficiente abbassare la guardia per un attimo e ci si ritrova di nuovo nel baratro, anche perchè spesso la fugacità della vita e la superficialità dei rapporti con gli altri ci portano ad incontrare una infinita solitudine. Per cui se Giuditta dovesse avere bisogno in qualunque momento di qualcuno con cui comunicare via mail sarei contento di poterla aiutare perchè a volte so che anche una parola detta nel modo e al momento giusto può alleviare una pena.