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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. Ediz. speciale

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Titolo: <strong>Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. Ediz. speciale</strong></br></br>
Autore: <strong>Jonas Jonasson</strong></br></br>
Editore: <strong>Bompiani</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788845282607</strong></br></br>

<p>Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l'attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all'ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica. La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti. Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l'allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia. E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l'arzillo vecchietto. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>Le frasi iniziali della letteratura di ogni tempo e paese.
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Il racconto è simpatico, così come i personaggi di questo romanzo umoristico. Tuttavia la trama è decisamente “sempliciotta” e da metà libro in poi anche abbastanza prevedibile. Da leggere senza troppe aspettative, magari sotto l’ombrellone

semplicemente orribile, brutto, noioso e insensato

Ho deciso di leggere questo libro con gran diffidenza che è poi andata a scemare e si è trasformata in godimento per una lettura semplice, rilassante e simpatica.

Un ottimo romanzo che coniuga con estrema sapienza ironia e storia, unendo un garbo unico nel narrare le vicende di un centenario che, nella sua surrealtà, appare molto umano. Si tratta di un libro a cui non si può chiedere realismo, pena la perdita della sua vena comica, ma le parti storiche sono così dettagliatamente accurate da far quasi pensare che si tratti di situazioni realmente accadute sicuro un attento e certosino lavoro di studio storico di fondo. La pecca sta nel finale che, inesorabilmente, perde verve e ritmo pian piano col passare delle pagine la vicenda si spegne e, forse, ci si ritrova con una cinquantina di pagine in più non a caso, nel finale, non si ride più come all’inizio. Certo, non è un susseguirsi ininterrotto di grasse risate, si tratta più di un’ironia pacata e colta, ma davvero, le ultime pagine sembrano essere state scritte senza le stesse motivazioni iniziali. Ad ogni modo complimenti a Jonasson per questo esordio. Libro consigliato a chi voglia ridere con intelligenza e rivivere la storia contemporanea in una chiave di rilettura inedita. Sconsigliato a chi cerca la risata facile o il semplice racconto surreale con una comicità scontata.

Molto molto carino, simpatico, leggero, intessuto di humour. Battute intelligenti e talvolta raffinate. Non mi stupisce che questo libro abbia avuto un grande successo, davvero meritato.