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I ragazzi di Satana. La setta delle «Bestie»: alla scoperta di un'Italia sconosciuta

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Titolo: <strong>I ragazzi di Satana. La setta delle «Bestie»: alla scoperta di un'Italia sconosciuta</strong></br></br>
Autore: <strong>Luigi Offeddu,Ferruccio Sansa</strong></br></br>
Editore: <strong>BUR Biblioteca Univ. Rizzoli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2005</strong></br></br>
EAN: <strong>9788817006316</strong></br></br>

<p>Morti terribili e misteriose, suicidi, canzoni maledette, famiglie insospettabili. La vicenda delle "Bestie di Satana" è iniziata nel 1998, in Lombardia, e ancora continua. Sette giovani sono finiti in carcere con accuse da ergastolo. Un pezzo di Italia sazia, apparentemente tranquilla, in realtà ossessionata dal proprio vuoto. Ma vi sono altre morti mai spiegate, altri riti che coinvolgono ambienti inimmaginabili. Solo il cinquanta per cento di questa vicenda è stato reso pubblico. Il resto ce lo rivelano i due autori che più di tutti hanno seguito da vicino l'inchiesta, e per questo hanno avuto accesso alle fonti più riservate. Il loro è un racconto rigorosamente e tragicamente autentico, in cui ogni parola è stata documentata.</p>
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Bibliografia. Luigi Offeddu, Ferruccio Sansa, <strong>I ragazzi di Satana. La setta delle "bestie": alla scoperta di un'Italia sconosciuta</strong>, Biblioteca Universale Rizzoli <br/>Nel V secolo, Isidoro di Siviglia spiegò l'allora corrente relazione tra codex, libro e rotolo nella sua opera Etymologiae (VI.13): "Un codex è composto da molti <br/>29 maggio -217. La notizia del giorno. A Cannes palma d’oro al film “The Square”. La palma d’oro del 70° Festival di Cannes è andata al provocatorio film 
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Metallaro da quasi vent’anni, lessi con interesse questo libro anche perché nel 1998 in più riviste vidi campeggiare la foto di Fabio Tollis, allora giovane batterista, con tanto di appello da parte dei loro amici: “Se qualcuno lo ha visto, siete pregati di contattarci”. E fu davvero triste e sorprendente scoprire qualche anno dopo che proprio Fabio Tollis faceva parte di quel gruppo di ragazzi “adepti” al satanismo. Da lì in poi ci fu sbrodolata mediatica su chi e cosa fossero le Bestie di Satana, soffermandosi in particolare sul loro aspetto metallaro. Per molti, ignoranti nel vero senso della parola, era la musica la vera causa di questo brutale comportamento che li aveva portati a compiere omicidi davvero insensati e crudeli. In realtà, come invece si sottolinea nel libro, il concetto heavy metal è un ingrediente di questa storia, ma alla base di tutto ci stava un disagio giovanile e un uso abnorme di sostanze stupefacenti (questo era il vero oggetto scatenante). Anche io mi sono sentito personalmente offeso quando ad un certo punto l’idea generale (ma questa c’è da sempre) era la seguente: metallaro=sporco, cattivo e satanista. Niente di più sbagliato. Diciamo che se una persona aveva fatto dell’occultismo e dell’esoterismo il suo pane quotidiano, l’heavy metal poteva essere un buon condimento a tutto ciò. Ma, credetemi, è assolutamente poco credibile che una persona sana e solare ascolti metal e diventa un criminale. Ripeto, è un ottimo libro, letto in fretta e furia e che in alcuni passi mi ha lasciato perfino sbigottito per tanta violenza psicologica più che fisica. Non sono d’accordo con il lettore Napoletano, quando afferma che i giornalisti sono scrittori privi di idee e talento ognuno secondo me ha il diritto di scrivere, ovviamente con cognizione di causa. D’accordissimo invece quando termina il suo intervento chiedendo ai giovani di non subire mai il mito di questo e quell’ideale. Va bene avvicinarsi ma pensate sempre con la vostra testa. Stay metal!!

Storia incredibile. Il tutto scritto in modo scorrevole .

libro molto avvincente, nello stile e nel racconto dei fatti, lo ho letto in 4 giorni, molto esaustivo e non mi ha annoiato per niente. giudizio positivo: ho apprezzato molto i collegamenti con gli altri fatti accaduti nell’hinterland di Varese.

Confermo per la maggior parte i giudizi positivi degli altri lettori. Mi permetto solo di aggiungere che, in considerazione del cospicuo numero di personaggi coinvolti nella storia, gli autori avrebbero dovuto dar loro maggiore spessore e identità. I nomi delle vittime e dei carnefici rimangono puramente individui che, come nelle litania dei santi, si susseguono senza spessore, come personaggi di cartone. Il tentativo, verso il finale, di descrivere le vite delle Bestie di Satana e delle loro vittime rimane purtroppo fetale e incompleto. Infine, gli autori minimizzano l’esperienza esoterica, vera o presunta, ad un semplice abuso di sostanze stupefacenti, senza approfondire i rituali, e senza cercare di approfondire l’ambiente e il territorio dove le Bestie nascono e muoiono. Complessivamente un buon testo, tuttavia asetticamente legato a doppio filo con la realtà processuale, senza un vero approfondimento giornalistico e investigativo.

Normalmente leggo romanzi, ma questo libro che parla di cronaca più nera del nero, va oltre la fiction. Agghiacciante, inquietante, da incubo soprattutto se ci soffermiamo sul fatto che è tutto vero. E le pagine dei giornali, proprio in questi giorni, parlano di nuovi strascichi della vicenda, nuovi suicidi sospetti e l’esistenza di una Grande Setta che manovrava, tra le altre, anche quella delle Bestie. Legetelo, è molto più di un romanzo thriller.