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Guerra segreta nell'antica Roma

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Titolo: <strong>Guerra segreta nell'antica Roma</strong></br></br>
Autore: <strong>Rose M. Sheldon</strong></br></br>
Editore: <strong>Libreria Editrice Goriziana</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2008</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861020214</strong></br></br>

<p>Le attività di intelligence sono sempre state parte integrante degli affari di stato, tanto che senza di esse i Romani non avrebbero potuto edificare e salvaguardare il loro impero. La varietà è ampia: spazia dalle attività di spionaggio e di controspionaggio alle azioni segrete, dalle operazioni clandestine all’impiego di codici e messaggi cifrati, tutti affari di intelligence di cui è rimasta traccia documentata nelle fonti antiche. Questo libro demolisce il mito secondo cui le attività di guerra segreta sarebbero un’invenzione moderna costituisce uno dei più documentati contributi alla ricostruzione della storia della Roma antica tra quelli prodotti dalla storiografia statunitense.</p>
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FONDAZIONE PER LEGGERE - BIBLIOTECHE SUD OVEST MILANO Sede legale: P.zza Marconi 1 - 20081 Abbiategrasso (MI) Sede operativa: Via Alzaia Naviglio <br/>Nella mitologia greca, la <strong>guerra</strong> di Troia fu una sanguinosa <strong>guerra</strong> combattuta tra gli Achei e la potente città di Troia, presumibilmente attorno al 1250 a.C. o al <br/>Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>“l a banca non da’ nulla. L a creazione monetaria dipende da quando il prenditore, il mutuatario eccvia via paga le rate del suo debito. Cioè , la banca si <br/>Visite guidate a <strong>Roma</strong> per scuole, visite guidate a <strong>Roma</strong> per bambini, visite guidate scavi di Ostia antica, crociera sul Tevere da <strong>Roma</strong> a Ostia Antica con visita <br/>PERIODICI VENDUTI. In questo elenco vengono elencati i periodici che sono stati venduti dalla nostra libreria. Nel caso vi fosse qualche titolo di suo interesse la <br/>SOMMARIO: Carceri turche  Campagna mondiale per i diritti umani in Arabia saudita  Pena di morte in Giappone  La pena di morte: alcune cifre  Tecnologie per i torturatori<br/>PREFAZIONE LA <strong>GUERRA</strong> DI TROIA . Cos'è il mito? «Il vero, il quale, col volger degli anni e col cangiare di lingue e di costumi ci pervenne ricoverto di falso.<br/>Mostra a cura dell’Ufficio catechistico della diocesi di <strong>Roma</strong> in occasione della conclusione del Sinodo dei vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione <br/>Scrittore italiano, formatosi nell'ambiente universitario bolognese intorno a Roberto Longhi. Complessa e analitica la sua opera di narratore, che mira a 
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La moderna storiografia, a partire da Le Goff, Gurevich e la scuola sovietica, hanno formulato il seguente postulato: “E’ impossibile capire e giudicare il passato, se non ci si sfoza di ragionare come gli uomini del passato”. La scrittrice è esperta di intelligence service, ma l’intelligence è un’invenzione moderna. Quello che manca all’autrice è una formazione storica che le avrebbe consentito di collocare l’argomento trattato nella sua giusta dimensione. Pretendere che i Romani di venti secoli fa potessero avere una concezione dello spionaggio pari a quella che abbiamo noi, è pretendere l’assurdo. Le defaillance dei romani, non furono dovute alla mancanza di intelligence, ma ad una loro concezione della guerra, profondamente diversa dalla nostra. Non ci dimentichiamo che anche in pieno medioevo spesso si esitava ad attaccare il nemico quando questi era in una condizione di inferiorità, per motivi di ‘cavalleria’. I romani avevano una concezione della guerra che gli imponeva di non ricorrere ad astuzie per battere il nemico. Le astuzie erano riservate ai barbari, non ad un popolo che si vantava di avere il favore degli dei. Basti pensare che quando Cesare nelle campagne germaniche attaccò una tribù di germani dopo averne fatto prigionieri i capi, suscitò l’indignazione del senato romano al punto che Catone propose di consegnarlo ai barbari per lavare l’onta subita dal popolo romano. Siamo quindi in un mondo completamente diverso e di questo l’autrice non se ne preoccupa. In fondo è il tipico atteggiamento anglosassone di considerare se stessi come gli unici depositari di una ‘verità’ pretendendo che chi non fa come loro sbaglia in partenza e per definizione. A parte questo, il libro è abbastanza ben documentato e ricco di notizie storico - militari, decisamente interessanti. Un pò carente la parte dedicata alla disfatta di Varo. Qui l’autrice sembra parlare di un avvenimento privo di ombre, mentre a duemila anni di distanza, non abbiamo ancora le idde chiare su quello che accadde nella famigerata foresta.

Rose Mary Sheldon rappresenta uno dei massimi esperti contemporanei di storia dello spionaggio: colonnello dell’esercito ed allo stesso tempo detentrice di un dottorato in storia antica, dal 2005 dirige il dipartimento di storia del Virgina Military Institute. In virtù della sua duplice qualifica, pertanto, l’autrice risulta perfettamente a proprio agio nello sviscerare un tema complesso ed oscuro come quello della nascita e dello sviluppo dei servizi segreti dell’antica Roma. La Sheldon si dimostra infatti capace di spingersi oltre le conclusioni desumibili da parte del semplice storico, privo di competenze tecniche in ambito militare ed allo stesso tempo in grado di contestualizzare la propria analisi alla luce di quella circostanziata conoscenza dei caratteri e dei fenomeni del mondo antico che sfugge al puro storico militare, ivi compresa una rigorosa critica delle fonti. Nei primi capitoli il volume traccia il ricorso da parte dei romani alle prime forme di intelligence, rudimentali ed estemporanee, durante il primo periodo repubblicano sino al vero momento di svolta rappresentato dalle guerre puniche. Quindi, con la nascita del principato, e successivamente con la progressiva burocratizzazione dell’impero, l’analisi si amplia al tema della sicurezza e del controllo interni, tracciando l’evoluzione dei frumentarii sino alla costituzione degli agentes in rebus nel III sec. Il tutto, comunque, senza mai trascurare il versante militare: con la trattazione di argomenti fondamentali come i sistemi di sorveglianza delle frontiere, passati in rassegna attraverso una serie di casi-studio tesi alla ricostruzione delle strategie di interdizione e delle forme di comunicazione. Argomenti fondamentali come il coinvolgimento dei civili nelle operazioni di intelligence, le operazioni clandestine e l’utilizzo di codici cifrati non sono del pari trascurati. In conclusione un saggio di estremo interesse, solido, ben documentato ed esauriente. Eccellente la traduzione.