Giallo ciliegia. La nuova inchiesta della commissaria Lolì Scarica PDF EPUB
|
molto carino spiritosa
Questo libro non mi ha convinta più di tanto, e in alcune parti mi è sembrato che il giallo non reggesse tanto….ciò nonostante sostengo con piacere il giallo italiano (soprattutto quello delle donne) e darò all’autrice un’altra chance.
Seconda avventura per la bella Commissaria Lolita Lobosco. Lolì per gli amici. Tutti noi vorremmo avere un’amica così. Bella, sexy, intelligente, spiritosa, altruista? La nostra bella Lolì sta attraversando una fase abbastanza delicata. S’è lasciata con Stefano (di nuovo) e i suoi colleghi la punzecchiano, anche se involontariamente. Occorre distrarsi. Ma come? Ma con un omicidio, no? Per la precisione, presunto omicidio. Una donna sta cercando suo figlio. Scappato di casa da un po’ di tempo. Una fujtina, una fuga amorosa? Può darsi, ma stavolta qualcosa non torna. Non è più in contatto nemmeno con la sorella, che adora. Questa volta il lieto fine sembra davvero lontano? La sorella le spiega un po’ i retroscena, una storia di corna immensa, figli legittimi e non, eredità? Insomma, gli ingredienti per bel giallo (ciliegia) ci sono tutti. Starà alla nostra bella Lolì scoprire se il morto esiste o è soltanto un’abile manovra? Insieme a lei, come la volta scorsa, i deliziosi personaggi ideati da Gabriella Genisi. Con loro la nostra Commissario giungerà alla fine della storia e scoprirà che? Secondo romanzo della bella Lolita e secondo libro che leggo in un fiato. Azione, sensualità, umorismo? Sentimenti contrastanti in un unico romanzo. E non soltanto sfiorati, ognuno di loro è trattato in maniera approfondita e speciale, come ci ha abituati da tempo l’autrice. Divertentissima la parentesi sui mondiali di calcio, da antologia. Una storia d’amore e un poliziesco. Insieme. Fusi alla perfezione. E scusate se è poco? Da aggiungere alla vostra libreria. Non ve ne pentirete.
Ho appena terminato la lettura del secondo episodio del personaggio “Lolita Lobosco” devo dire che inizialmente avevo sopravvalutato la scrittrice paragonandola addirittura a Camilleri e Carofiglio, l’avevo però sovradimensionata…quest’ultima “fatica” letteraria la trovo meno accattivante della precedente e vi ritrovo molto della saccenza e spocchiosità del popolo barese che rendono un tantinello antipatiche le conversazioni. Il linguaggio è scarnificato e non c’è alcuna ricerca nei vocaboli utilizzati. Per dirla molto semplicemente “buona la prima…” inteso come “la circonferenza della arance”.