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Fra le letture del giovane Tommaso Campanella

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Titolo: <strong>Fra le letture del giovane Tommaso Campanella</strong></br></br>
Autore: <strong>Antonella De Vinci</strong></br></br>
Editore: <strong>Jaca Book</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2002</strong></br></br>
EAN: <strong>9788816900929</strong></br></br>

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Un testo molto importante che affronta e ci presenta con stile lussureggiante l’atmosfera magmatica del Cinquecento, in cui, nella generale caratteristica di tristissime condizioni di popolazioni affamate, maturano i fermenti d’un rinnovamento scientifico-filosofico ferocemente osteggiato dall’Inquisizione in drammatico rigoglio. All’interno di questo vasto ambito, Antonella De Vinci focalizza specificatamente la sua indagine accuratissima sul periodo giovanile di Tommaso Campanella, quando il filosofo calabrese, tra i diciotto e i vent’anni, perfeziona i propri studi presso la biblioteca del Convento domenicano dell’Annunziata di Nicastro (oggi Lamezia Terme). Il libro ripercorre le tracce, attribuite a Campanella e scoperte per la prima volta sui libri superstiti della biblioteca, che il nostro frate lasciava, come annotazioni manoscritte al margine dei testi, durante le letture della sua formazione filosofica. Ne scaturisce l’immagine vivida d’una sorta di dialogo pulsante e antidogmatico che lo Stilese intraprende con gli autori dei volumi studiati, in un corpo a corpo con la scrittura, quasi come se gli autori stessi fossero lì presenti in carne e ossa. Il libro della De Vinci è utilissimo al lettore specializzato - e a tal proposito segnalo purtroppo l’assenza di questo titolo, in Wikipedia, nella bibliografia finale della pagina dedicata al Campanella -, ma tale lettura potrà affascinare anche il lettore meno addentro alle questioni indagate, perché lo stile della De Vinci è suggestivo e bello, come in una narrazione della Yourcenar (non a caso, penso, in conclusione è riportata una frase tratta da “L’opera al nero”). Il volume ha infine un’ulteriore importanza: in un periodo di amorfi pensieri conformisti, di disintegrazioni di pensieri alternativi a quello dominante, di sotterranei percorsi filosofici ed artistici che ancora non riescono a giungere alla luce, ritrovare il pensiero ribelle e utopistico del nostro Stilese non può che fare bene.