Questo lavoro, nel quale sul piano formale è stato fortemente perseguito l'obiettivo della compenetrazione tra sinteticità ed esposizione semplificata, dal punto di vista strettamente scientifico intende trasmettere a studenti e studiosi una immeditata comprensione della essenzialità dinamica e logica del procedimento penale. L'analisi del fenomeno processuale è imperniata sul manifesto della moderna metodologia, a sua volta fondata sulla categoria della fattispecie a formazione progressiva, inaugurata da Giovanni Conso che ha costituito l'autentica svolta negli studi sul processo penale. Il filo conduttore per la ricerca sulle tematiche di teoria generale, ormai scomparse dalla trattatistica sempre più incline ad una cultura da manuale di cancelleria, troppo spesso presente anche nelle opere monografiche, è stato quello derivante dai capisaldi del "giusto processo", dei quali la scienza processualistica sembra ignorare trattarsi di principi costituzionali. Centrale, da questa ottica, il regime della prova e della logica del giudizio, i quali hanno costituito la chiave di interpretazione del processo di primo grado non meno degli altri gradi di giurisdizione. Ci si riferisce, in particolare, ai problemi più critici, ma poco dibattuti, delle compressioni normative e pratiche del diritto alla prova nel dibattimento di primo grado, nella disciplina della rinnovazione in appello ma anche relative ai procedimenti alternativi del patteggiamento e del giudizio abbreviato.