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Delitto e rovescio. Un'indagine del comissario Luciani

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Titolo: <strong>Delitto e rovescio. Un'indagine del comissario Luciani</strong></br></br>
Autore: <strong>Claudio Paglieri</strong></br></br>
Editore: <strong>Piemme</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788856656824</strong></br></br>

<p><br><b>Il mondo dorato del tennis promette denaro, fama e successo. Qualcuno ti offrirà scorciatoie illecite, ma c'è un prezzo da pagare. E quel prezzo potrebbe essere troppo alto.</b><br><bR> <i>«Una scrittura efficace e ficcante, senza fronzoli, e un ritmo narrativo da film.»</i> - <b>il Giornale</b><br><bR> Marco Luciani ha lasciato la polizia e l'Italia: un taglio netto, una nuova vita a Barcellona, da padre single. A parte occuparsi del piccolo, vivacissimo Alessandro, l'ex commissario si limita a gestire la casa che Alice, amica e amante occasionale, affitta ai turisti. Forse, però, dentro di lui non si è del tutto spento il gusto di indagare, di frugare nelle vite degli altri, di completare i puzzle. O forse, più prosaicamente, i soldi cominciano a scarseggiare. È così che Luciani si rassegna ad accettare l'incarico di ritrovare la figlia scomparsa di un imprenditore italiano. La ragazza si chiama Martina, ha diciannove anni e viveva in un'Accademia di tennis poco fuori Barcellona, dove si allenava per diventare una professionista. Segni particolari: una bellezza fuori dal comune. La polizia locale non si occupa del caso perché, stando alle apparenze, Martina si è allontanata volontariamente, per sfuggire alle pressioni soffocanti di un padre padrone che la voleva campionessa a tutti i costi. Ma nessuno ha più sue notizie, e il suo telefonino è sempre muto... L'istinto di Luciani gli suggerisce che qualcosa non torna e lo spinge a scavare nella vita della ragazza, iscrivendosi all'Accademia e spacciandosi per un amatore che vuole migliorare il suo gioco. Ben presto, la sua indagine informale si scontra con i silenzi o le bugie delle amiche di Martina, dei maestri - qualcuno in rapporti non solo tennistici con le allieve - e dell'ambiguo gestore dell'Accademia.</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale 
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Anche se nn veste ufficialmente i panni del commissario, a me è sempre piaciuto molto. Chissà dove ci porterà la prossima avventura?!

A mio avviso è il migliore della serie. La storia regge per i 34 del libro ma come al solito il finale risulta troppo scontato e debole.

Era da tempo che aspettavamo il ritorno di Luciani e l’attesa è stata ripagata. Ritroviamo, nel romanzo, tutti i personaggi che avevamo imparato ad amare/odiare, incontriamo un commissario che non lo è più, un Alessandro inedito e la parte iniziale del libro sembra procedere molto piano, con la lente d’ingradimento puntata sulla vita privata del protagonista. Poi, poco prima della metà il testo ingrana e non è più possibile staccarsi dalle pagine. Tutti gli ingredienti sapientemente mixati nei gialli precedenti da Paglieri ritornano senza sosta e tutto, alla fine, sembra perfetto. I colpi di scena, costruiti con intelligenza, ma anche strizzando l’occhio al lettore, sono collocati al posto giusto nel momento giusto. Il fil rouge che fa da sfondo al romanzo, il tennis, viene trattato con intelligenza, senza eccedere, permettendo così anche al profano dello sport di capire la situazione. Insomma, valeva la pena attendere così tanto per ritrovare un libro che merita di essere letto. Importante e cruciale anche la bravura di Paglieri nel farci affezionare anche a nuovi personaggi, come la povera Martina. Da leggere per tutti gli amanti del commissario Luciani, ma è meglio partire dal primo della serie per apprezzare a pieno l’evoluzione del protagonista… Tornerà a vestire i panni del commissario??? Ti, prego, Paglieri, faccelo scoprire presto! PS1: si trovano interessanti, ma non stucchevoli richiami, nella struttura, a DOMENICA NERA. PS2: bellissimo descrivere il rapporto padre-figlio non attraverso le semplici parole emozionali, ma mediante i pensieri e le riflessioni del genitore… Paglieri non è mai scontato!