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Cristiani e anarchici. Viaggio millenario nella storia tradita verso un futuro possibile

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Titolo: <strong>Cristiani e anarchici. Viaggio millenario nella storia tradita verso un futuro possibile</strong></br></br>
Autore: <strong>Lucilio Santoni</strong></br></br>
Editore: <strong>Infinito</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788868610494</strong></br></br>

<p>Un libro che ci spiega come i cristiani e gli anarchici, gli "atei per grazia di Dio", stanno facendo lo stesso identico, meraviglioso viaggio, percorrendo un unico binario condiviso. Liberi da falsi idoli, aperti alla coscienza dell'anima. Dopo duemila anni di storia parallela, e a volte di scontri, finalmente oggi cristiani e anarchici si stringono la mano e camminano verso un futuro condiviso.</p>
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Vito Mancuso (Carate Brianza, 9 dicembre 1962) è un teologo e scrittore italiano. Dal 2013 al 2014 è stato docente di "<strong>Storia</strong> delle Dottrine Teologiche" presso l 
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Cristiani e anarchici. Viaggio millenario nella storia tradita verso un futuro possibile. Un esperimento non nuovo che mi fa venire in mente la mano tesa ai cattolici da parte dei comunisti. Nel suo sforzo ostinato per condurre all’unione del popolo francese, il Partito Comunista s’è rivolto apertamente ai lavoratori cattolici, e anche ai giovani e agli ex-comunisti che avevano potuto essere ingannati dalla demagogia di un La Rocque (il colonnello François de La Rocque, capo delle Croci di fuoco e più tardi del Partito Sociale Francese). Permettetemi di ricordare l’appello rivolto dai microfoni di Radio Parigi il 17 aprile 1936:” Noi vi tendiamo la mano, cattolici, operai, impiegati, artigiani, contadini vi tendiamo la mano, noi che siamo dei laici,perché siete i nostri fratelli, e siete oppressi dalle nostre stesse preoccupazioni. Noi vi tendiamo la mano, Volontari nazionali, ex-combattenti divenuti Croci di fuoco, perché anche voi siete figli del nostro popolo, ed anche voi, come noi, soffrite del disordine e della corruzione e volete evitare che il Paese scivoli verso la rovina e la catastrofe. Noi siamo il grande Partito Comunista. I nostri militanti sono poveri ma pieni d’abnegazione, i loro nomi non sono mai stati mescolati ad alcuno scandalo, e la corruzione non li può toccare. Noi siamo i partigiani del più puro e del più nobile ideale che si possano mai proporre agli uomini”. Non credete che questo appello contro la corruzione e per l’onestà, sia più attuale che mai e che debba far riflettere coloro a cui è diretto? Idem, l’appello di Lucilio Santoni.

Interessante il libro di Santoni,specialmente ai giorni nostri con la crisi generale anche delle ideologie e della politica in senso stretto e su tutti i fronti.E poi se viene raffrontato anche con il pensiero di un altro eretico “scandaloso” per una certa sinistra e per un certo cristianesimo:Pasolini.Papa e bandiere rosse al vento,religione e marxismo:la salvezza avverrà dalla compenetrazione di queste due forze.La religione deve tornare ad essere religione del popolo e per il popolo,per questo il marxismo ha bisogno anche di chiedere a Cristo un “supplemento d’anima”.Ma come sappiamo questo filone di pensiero ha trovato per esempio nella teologia della liberazione la sua sponda preferita.Pasolini cristiano? marxista? L’uno e l’altro,ma ereticamente rispetto all’una e all’altra istituzione,all’una e all’altra chiesa.Cristiano perché la libertà viene da Cristo,marxista perché la giustizia viene da Marx.Per quanto paradossale possa sembrare all’apparenza,come l’accostamento tra cristiani e anarchici,lo scandalo che ha rappresentato e continua a rappresentare per la cultura italiana, è la chiave di lettura anche di questo libro di Santoni,che può essere ancora visto da molti come un ossimoro l’accostamento tra cristianesimo ed anarchia.Eppure,non è così.Come può sembrare inusuale l’accostamento tra cristianesimo e marxismo.Quello che è stato per Pasolini una scelta impostagli dal Cristo,scandalo a tutti i livelli,la “pietra dello scandalo”:“Bisogna esporsi,questo insegna,il povero Cristo inchiodato”.La sua,come qualla di molti altri -sia anarchici che marxisti-è stata una religiosità profonda e scandalosa.Oggi con la pubblicazione del libro di Santoni lo è molto meno.Era scandalosa per la chiesa a causa soprattutto del linguaggio dell’artista e del suo rifiuto a lasciarsi “ufficializzare” scandalosa per il mondo a causa del suo continuo riferirsi a valori evangelici espressi talvolta con puro linguaggio paolino.“Peccare non significa fare il male ma non fare il bene”

Con Cristiani e anarchici. Viaggio millenario nella storia tradita verso un futuro possibile di Lucilio Santoni come anche con Anarchia e cristianesimo di Jacques Ellul possiamo definire Gesù un anarchico. Se Gesù fosse nato in questo secolo lo avrebbero ucciso ugualmente perché i suo insegnamenti mirano a distruggere le radici del Potere. Gesù predicava la libertà, l’uguaglianza, il rispetto e la ricchezza interiore. Tutti insegnamenti che mirano a rafforzare l’individualità di ogni essere vivente e liberarlo dalle catene di un Sistema avido e corrotto.

Cristiani e anarchici.Davvero singolare e’ questo libro sul rapporto stretto che intercorre tra cristianesimo e anarchismo come singolare e’ il discepolo di Cristo che e’ solidale con l’uomo libero e distaccato dall’uomo schiavo e’ solidale con le imprese di liberazione e distaccato dalle imprese di asservimento e ancora rifiuta dialetticamente l’asservimento in seno alla liberazione.Paradossalmente(ma non tanto)si puo’ affermare che il cristiano e’ il compagno di strada delle rivoluzioni in quanto liberatrici nella liberta’ della speranza egli le prepara e le accompagna,talvolta inconsapevolmente, ma non ne realizza alcuna per sé, o meglio, appena le ha realizzate, le perde e deve ricominciare.Egli non puo’ mai instillarsi nella rivoluzione vittoriosa,rifiuta cioe’ la tentazione costantiniana.Nel momento in cui tutti banchettano per la rivoluzione e fanno festa grande,il cristiano esce non visto per la porticina e si avvicina agli uomini che quella rivoluzione non ha ancora liberato e ricomincia. Questo concetto della disponibilita’ per l’opera dello Spirito e’ stato espresso altre volte con l’idea della poverta’,nota caratteristica del tempo della fine,quando nulla di proprio rimane per il discepolo nell’attesa di ricevere tutto dal Signore che viene.La poverta’ della comunita’ dei discepoli e’ l’incapacita’ di affondare le radici nel terreno della storia e di stabilirvisi solidamente, appunto perche’ essa attende il Signore che viene e non ha presa sulla storia presente.Il povero e’ colui che non e’ integrato nella societa’ e che se ne preoccupa cosi’ poco da non giudicare necessario fare dei piani per l’azione missionaria.I poveri sono coloro che non si sono preoccupati di fare la storia, ma sono vissuti nel presente del Signore che viene ed hanno cosi’ trasmesso ad ogni generazione la sua razione di sale, perche’ non perisse.Sono coloro che in ogni tempo, dai Valdesi ai Freedom Readers e agli obiettori di coscienza si sono resi liberi per liberare i fratelli.

Una lettura indubbiamente interessante il libro di Lucilio Santoni e ricca di spunti per fare un discorso molto ampio. In quest’atmosfera ardente e veramente sitibonda d’ideale libertario, che cosa c’e’ dal punto di vista strettamente religioso? Prima di tutto la ricerca della fede intesa come il raggiungimento di quei nobili ideali libertari comuni all’anarchismo e/o al cristianesimo epurato dalle sue gerarchie e dai suoi dogmi. Un percorso di fede comune a quello di Illemo Camelli, tanto per fare un esempio. Camelli conosce il Cristo solo attraverso Renan. Ma un giorno compera una Bibbia da un protestante girovago, e la lettura di S. Matteo lo colpisce molto vivamente, ma solo perche’ tra le parole del Cristo e le tesi socialiste libertarie trova una grande analogia che gli pare molto interessante (allo stesso modo delle tesi avanzate da Camillo Prampolini con il suo Cristo socialista, ma anche di Lev Tolstoj con il suo Cristo anarchico). E allora Camelli immagina la propaganda di Gesù , che vedeva assiso sopra una collina all’ombra degli olivi, parlare dolcemente della beatitudine dgli apostoli, che gli sedevano intorno, gustando la vita nuova che s’insinuava nelle loro vene…Gli sembra che le sue parole ricevessero un’efficacia piu’ profonda quando, anche lui seduto all’ombra di un albero,annuncia ai poveri la sua gioia redentrice: “Anch’io, anch’io ho la mia buona novella !” D’altronde, il cristianesimo gli sembrava una tappa verso il socialismo libertario, non gerarchico, antiautoritario come il coronamento e la realizzazione di quel grande sogno di emancipazione e di libertà ove “la Verità vi farà liberi”. la parola e’ lanciata. Ecco, il grande sogno che baleno’ nelle menti illuminate dal Maestro dei primi cristiani. Camelli capisce che sopra l’ideale socialista e libertario c’e’ quello religioso e che invece di socializzare il cristianesimo, come aveva pensatto prima, occorre cristianizzare il socialismo.