È quando le aspettative si restringono nel tempo che anche "dieci minuti" fanno la differenza. Per sentire nel profondo il significato della vita, la sua bellezza, e apprezzare tutto ciò che fino a qualche settimana prima sembrava scontato: una casa, l'amore, una vita normale. Così Stefania, la giovane protagonista di questo romanzo, di fronte al dramma della malattia che la travolge improvvisamente, non si lascia sopraffare dall'odio. Non accetta di farsi dominare dalla rabbia: la vive, la riconosce, ma in qualche modo la trasforma, trovando così il coraggio per scorgere comunque un senso in ciò che la vita le ha riservato. E più riesce a fronteggiare il dolore con dignità e compostezza, ma senza autoinganni, più le sue percezioni si fanno acute, le sue emozioni intense. Si accrescono la sua fantasia, il suo potere immaginifico, anche se diventa sempre più difficile esercitarlo. E Stefania, nonostante tutto, continua a scoprire in sé una straordinaria capacità di amare e di donarsi con generosità, nella purezza di uno slancio che ha tutto il sapore dell'eternità.