Al museo delle relazioni interrotte Scarica PDF EPUB
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Poesie per puntellare luoghi dell’anima più che del mondo, quelle che Mia Lecomte ha raccolto in questo libro suggellato da un titolo lapidario nella sua definitezza constatativa. Relazioni interrotte ma non perdute, fissate musealmente in un album fotografico mentale, recuperabili, quindi, in una memoria visiva e sentimentale incapace di rancore, e in grado sempre di considerare un arricchimento qualsiasi esperienza vitale, del presente o del passato. Poesie che prendono spunto da un accadimento localizzato in un dove preciso, dei tanti da lei percorsi, nel suo viaggiare assiduo tra Parigi (dove vive) e Roma, Lugano, Toscana, Milano, Londra: mete imposte alla sua inquietudine dagli impegni familiari e lavorativi. Parigi, città d’elezione, con la casa «sul confine tutto interno al guardare», diventata estranea e ostile dopo un abbandono. Casa in cui ti perdi come in un labirinto, e da cui non puoi uscire «perché fuori non ti è rimasto altro». Mia Lecomte si confronta con il suo vissuto senza assolutizzarlo, anzi inserendo la sua vicenda personale nel destino comune a tutti, di nascita-crescita-invecchiamento-morte descrive treni, aerei, ospedali, cimiteri, nozze, sfilate di moda, spettacoli, incontri e nuovi amori, angosce e impreviste felicità. Dall’episodio particolare sa alzare lo sguardo alla vicenda cosmica, dal mito alla scienza, dalla cronaca alla storia senza soluzione di continuità: non c’è nemmeno un punto fermo, in tutto la raccolta. Orgogliosa della propria femminilità, ne accetta sia la fisicità ormonale, sia l’abitudine materna alla dedizione, mai arresa tuttavia alla sottomissione, e sa scuotersi da ogni lamentevole autocompatimento, convinta che provvisorietà e imperfezione nascondano la possibilità di un rinnovamento, di una sorpresa, dell’avverarsi della poesia: «Arriva un bastimento carico di, / sto dicendo, ora io ci salgo».